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La classe non e' acqua

E' stato presentato fuori concorso a Roma "Parlez-moi de la pluie", film acuto, divertente e pieno di grazia che segna il ritorno della coppia Agnès Jaoui-Jean Pierre Bacri.

Parlez-moi de la pluie

26.10.2008 - Autore: Ludovica Sanfelice
Agathe Villanova (Agnès Jaoui) è una scrittrice femminista di successo che sta per lanciarsi in politica. E' una donna che basta a sè stessa, è indipendente, attiva, forte e sicura di sè. Sua sorella Florence vive nel sud della Francia nella casa di famiglia insieme al marito, i figli e la domestica algerina Mimouna. Al contrario di Agathe, Florence (Pascale Arbillot) è una donna fragile, nervosa , frustrata e schiava di un matrimonio che la rende infelice. Durante un agosto stranamente piovoso, le due sorelle si riuniscono per riordinare la casa e a un anno dalla morte della madre e Karim (Jamel Debbouze), il figlio di Mimouna (Mimouna Hadji), insieme a Michel (Jean Pierre Bacri), un amico regista squattrinato e approssimativo, decide di approfittare della presenza di Agathe per girare un documentario su di lei.

Le riprese sono accidentate e tormentate da una serie di grotteschi disguidi che danno luogo a situazioni irresistibili. Agathe è una donna intelligente ma sorda alle necessità altrui e pronta a sacrificare i sentimanti per mantenere salda l'idea che ha di sè senza cedere terreno a chiunque prescinda dal suo controllo. Questa tirannia dei sentimenti ha scatenato nel tempo tensioni nel rapporto con la sorella che si è sempre sentita poco amata; ha generato il rancore di Karim, che riconosce in lei quella classe borghese radical un pò razzista e presuntuosa che umilia le sue origini; e infine provoca la rottura del rapporto con il suo compagno (Frédéric Pierrot). La sgangherata registrazione dell'intervista porterà a galla questi aspetti dell'indipendenza di Agathe e la spingerà a riconsiderare il valore della solidarietà, dell'ascolto e la concretezza degli affetti.

Parlez-moi de la pluie” è l'ultima fatica della coppia formata da Agnès Jaoui e Jean Pierre Bacri -lei regista e lui cosceneggiatore- che aggiungono una perla al loro sodalizio artistico grazie ad un film corale che gode di un equilibrio straordinario tra forma e contenuti. La felicità delle battute, l'armonia delle scene, la bravura degli attori permettono di rappresentare in modo limpido i dolori, le debolezze, le meschinità di una società che per non smarrirsi ha bisogno di ristabilire delle priorità.

Un film chiaro, intelligente, lieve, ironico, mai banale, e una lezione di cinema d'autore/i.