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Ken Loach trionfa a Cannes

Finalmente il grande regista inglese ha conquistato la Palma d'Oro grazie ad un'opera emozionante, oltre che densa di cinema. Miglior regia ad Inarritu e miglior sceneggiatura a Volver di Almodovar

Festival di Cannes 2006

29.05.2006 - Autore: Adriano Ercolani
Poco importa se alcuni vedranno questo riconoscimento a Ken Loach come ricompensa “riparatoria” per quanto gli è stato tolto in troppe edizioni precedenti a Cannes: finalmente il grande regista inglese ha conquistato quanto gli era assolutamente dovuto grazie ad un’opera assolutamente emozionante, oltre che densa di cinema. “The Wind that Shakes the Barley” è una delle migliori pellicole in concorso, e la decisione della giuria di regalarle il premio più ambito non è a nostro avviso assolutamente scandalosa. Il favorito Pedro Almodòvar ed il suo splendido “Volver” si sono dovuti accontentare della palma collettiva alle protagoniste femminili e di quella per la sceneggiatura. “Babel” di Inarritu ha ottenuto la miglio regia, molto più calibrata e visivamente lineare rispetto ai suoi precedenti lavori. Nel complesso i tre lungometraggi appena citati, che alla vigilia erano accreditati per la vittoria finale, sono senza dubbio quelli qualitativamente più importanti.

Passiamo adesso a commentare invece della parziale sconfitta del nostro cinema, che nonostante abbia presentato quattro lungometraggi ed un documentario sulla Croisette non ha ottenuto alcun riconoscimento: poco sarebbe importato a dire il vero, vista la grande qualità artistica di tutti i film e soprattutto la loro ottima accoglienza da parte di critica e pubblico. Se però pensiamo che ad esempio il gran premio della giuria se lo è accaparrato il pessimo ed arrogante “Flandres” di Bruno Dumont – uno degli “autori” più sopravvalutati degli ultimi anni -, ecco che allora il rammarico per non aver visto segnalato uno dei nostri registi al suo posto non può  che sorgere. Perché premiare un regista che tra l’altro aveva già ottenuto il riconoscimento con qualche anno fa con l’altrettanto insensato “L’Umanità” (L’Humanité, 1998)? A questo punto Moretti, Sorrentino, oppure Kaurismaki avrebbero benissimo potuto vedere evidenziato il loro lavoro.   

Si chiude dunque con molte e forse non del tutto azzeccate sorprese questa 59° edizione del festival di Cannes: trionfatore dunque uno dei cineasti più coraggiosi ed impegnati che il cinema europeo può contare. Speriamo che proprio grazie alla Palma d’oro, “The Wind That Shakes the Barley” possa ottenere un’ampiezza di distribuzione che quasi mai le altre pur validissime opere di Loach hanno saputo trovare.

 

Palma d’oro: “The Wind that Shakes the Barley” di Ken Loach

Gran premio della giuria: “Flandres” di Bruno Dumont”

Premio per la regia: Alejandro Gonzàlez Inàrritu per “Babel”

Palma d’oro al miglior attore: il cast di “Indigènes” di Rachid Bouchareb

Palma d’oro alla miglior attrice: il cast di “Volver” di Pedro Almodòvar

Premio per la sceneggiatura: Pedro Almodòvar per “Volver”

Premio della giuria: “Red Road” di Andrea Arnold

Camera d’Or: “12:08 East of Bucarest” di Corneliu Poromboiu