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Kate Hudson, mamma kickboxer

Bella come in un poster, ma disposta a mettersi in gioco: Film.it incontra la protagonista di The Reluctant Fundamentalist

Kate Hudson

29.08.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Venezia
Sullo schermo è imbolsita e sfoggia una capigliatura corvina. Ma quando Film.it la incontra, Kate Hudson è in piena forma fisica, quasi fosse un cartonato uscito dal poster di Quasi famosi. Una che  “accetta le sfide” secondo la sua regista Mira Nair, che l'ha voluta protagonista di The Reluctant Fundamentalist, film d'apertura della 69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Kate Hudson intervista Venezia 2012 The Reluctant Fundamentalist - Una scena del film

L'attrice arriva al Lido insieme alla regista e ai colleghi attori Liev Schreiber e Riz Ahmed. La pellicola di Mira Nair è un complesso e stratificato racconto di formazione che tratta temi pressanti come il terrorismo islamico, il rapporto tra Occidente e Medio Oriente e la minaccia della guerra. Ma appena Kate si siede al tavolo con noi, il primo argomento di discussione è la sua forma fisica: “Ho perso peso in palestra. Mi piace ogni genere di attività fisica: faccio danza, spinning, persino kickboxing con mio figlio. Ci siamo iscritti a dei corsi insieme. Me lo metto sulle spalle tutte le volte”.

A trentatré anni, la figlia di Goldie Hawn è madre di famiglia, con un bambino di otto anni e un pargoletto di tredici mesi: “Sono al centro di ogni cosa e di ogni singola scelta lavorativa. Tutte le volte che accetto un nuovo ruolo, penso a quanto dovrò stare lontana dalla mia famiglia. Per questo il regista è diventato l'elemento più importante per me. Più vado avanti nella carriera, più mi rendo conto che voglio solo lavorare con veri artisti”.

In The Reluctant Fundamentalist interpreti un'artista. Che rapporto hai con il mondo dell'arte? Nella tua vita hai mai provato a dipingere o creare installazioni?
Ti dirò, non potrei mai essere un'artista nel senso di creare qualcosa da mostrare al pubblico come oggetto di valore. Piuttosto, adoro il fai-da-te: potrei costruire un tavolo a mosaico senza problemi, oppure mettere il parquet e persino comporre biglietti d'auguri. A volte ho anche creato gioielli. Sono lavori che mi rilassano, è come fare meditazione. Non credo, però, di avere il talento di artista, a meno che non si tratti di recitazione o danza.

Kate Hudson intervista Venezia 2012 The Reluctant Fundamentalist - Kate Hudson al photocall di Venezia

Quindi i tuoi familiari aspettano sempre te per dipingere o risolvere i piccoli problemi di casa?
Proprio così, tocca sempre a me. Amo dipingere i muri: quando ero incinta passavo così le mie giornate.

Dicevi di amare la danza...
Sì, l'ho studiata per anni. Ho praticato il balletto perché mia madre ha insistito tanto. Recentemente anche il jazz lirico.

E per quanto riguarda lo sport, si dice che sei una calciatrice mancata...
Ho giocato a calcio per anni. Mi piaceva, ma non sentivo dentro di me che avrei fatto sul serio, sebbene mio padre continuasse a incoraggiarmi dicendo che sarei stata un'ottima giocatrice.

The Reluctant Fundamentalist è un film su un tema davvero delicato, quello del dopo 11 settembre. Sul set avvertivate qualche genere di pressione in merito?
Non credo che quello sia il tema principale. Senza dubbio è un evento che ha cambiato la vita di tante persone, ma vedo il film come la storia di un viaggio, quello di un uomo che scopre se stesso e la sua vera natura. Penso che Mira abbia realizzato una storia delicata sull'esperienza umana e su come ci rapportiamo col prossimo, come scopriamo nuove prospettive. Alla fine credo che sia un film potentissimo in grado di creare un dialogo personale con tutti.

Kate Hudson intervista Venezia 2012 The Reluctant Fundamentalist - Kate Hudson iconica in Quasi famosi

Quindi a detta di quello che hai dichiarato all'inizio, Mira Nair è stata la ragione principale per accettare il film?
Be' Mira è senza dubbio una delle dieci migliori registe al mondo. Mi è piaciuto girare la storia d'amore con il protagonista, incentrata sulla differenza culturale tra due persone che si mettono insieme. Entrambe rimangono intrappolate in un'idea e finiscono per diventare la cintura di sicurezza reciproca. Ammetto che durante le riprese non sentivo di fare parte del resto del film.

Nel film ti vediamo crollare in lacrime. E' più difficile immergerti in questi ruoli oppure girare una commedia romantica?
Credo che sia più difficile trovare una commedia speciale che accettare un ruolo provocatorio. Quando recito in una commedia, leggo una battuta ed esito, ci penso tanto prima di trovare la maniera giusta di pronunciarla. Attualmente sono ancora aperta a girare commedie.

Il poster che ti ritrae in Quasi famosi è un vero e proprio oggetto di culto del cinema. Perciò ecco la domanda d'ordinanza di Film.it: quali poster avevi in camera tua quando eri una teenager?
Kiefer Sutherland in Ragazzi perduti. Quel film per me è un cult. E poi avevo Top Gun.

Ti piaceva Tom Cruise?
A dirti la verità preferivo Val Kilmer e il suo Iceman. Non so, guardavo quegli omoni belli che pilotavano gli aerei. Per me erano un po' come dei supereroi.

Film.it è in prima linea al Festival di Venezia 2012: i film, i personaggi, le interviste e i dietro le quinte dal grande evento in laguna. Per conoscere tutto questo, vi invitiamo nel nostro speciale sulla Mostra.