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Johnny To a Sorpresa

E finalmente è stato svelato il film a sorpresa di questa 64° edizione del festival del cinema di Venezia: si tratta del nuovo "Mad Detective" del maestro dell'action orientale Johnny To.

Mad Detective

07.09.2007 - Autore: Adriano Ercolani
E finalmente è stato svelato il film a sorpresa di questa 64° edizione del festival del cinema di Venezia: si tratta del nuovo “Mad Detective” del maestro dell’action orientale Johnny To – codiretto per le scene coreografiche da Ka-Fai Wai -, che si è rivelato uno dei maggiori lungometraggi del regista da anni a questa parte, anche se comunque non paragonabile ai suoi più grandi capolavori.

La sua struttura prettamente di genere probabilmente lo escluderà dalla spartizione per i premi più importanti, ma possiamo assicurare che la fattura del prodotto è decisamente alta, per non dire addirittura sorprendente. Invece di dedicarsi alla mera realizzazione di un action stilizzato ed adrenalinico, stavolta il regista ha optato per una storia dai risvolti metaforici molto interessanti, che conquistano l’attenzione del pubblico fin dall’inizio. Il meccanismo ampiamente sfruttato dell’indagine poliziesca viene in questo caso arricchito da tutte le varianti che comporta la natura del protagonista, un poliziotto ritiratosi a causa del suo “dono” che lo mette in contatto con i demoni personali di ognuno dei suoi indagati.

Johnny To
sfrutta questa semplicissima trovata di sceneggiatura per costruire un puzzle visivo di grande efficacia, pur basandosi su meccanismi cinematografici di linearità basilare. Il risultato è una storia avvincente su cui viene costruita una messa in scena di rara bellezza, carica di rimandi non soltanto puramente estetici ma anche metaforici.

Mad Detective” è dunque un’opera che si muove su due binari precisi ed equilibrati: quello della più superficiale spettacolarità  e quello di una serie di sottotesti sempre presenti e capaci di impreziosire il prodotto senza però appesantirlo.  Come sempre, anche nelle pellicole più commerciali, Johnny To si dimostra un grande realizzatore di spettacolo, diretto ad un pubblico ampio ed insieme capace di assaporarne i rimandi e le suggestioni.

Per quanto riguarda “Mad Detective” ci troviamo poi di fronte ad un lungometraggio molto più stratificato di quanto il genere non lasci trapelare: basta gustare a fondo il magnifico gioco di specchi – non soltanto reali, ma soprattutto figurati – della grande sequenza finale per capire come il cinema ritenuto d’evasione di questo grande regista sia nella maggior parte dei casi più profondo di molti altri lavori considerati invece, ed a pieno torto,  erroneamente “autoriali”.
 

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