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"Inugami"

"Inugami"

Inugami

14.02.2001 - Autore: Andrea Nobile
Masato Harada, regista giapponese attivo da oltre ventanni, si era fatto notare a livello internazionale tre anni fa con Bouce-ko Girls, un film che indagava il fenomeno della prostituzione delle scolarette. Inugami segna il suo esordio in un genere molto di moda nel cinema orientale degli ultimi anni, quello dellhorror psicologico.   La trama L´ambientazione é rurale, ovvero Shikoku, un remoto villaggio circondato da boschi, dove la famiglia Bonomia si porta addosso una singolare maledizione: é custode di un potente dio locale, Inugami, appunto, e deve vigilare affinché non si risvegli. Cosa che puntualmente si verifica con l´arrivo di un nuovo insegnante, Akira (Atsuro Watabe). La notte del suo arrivo, quasi tutti nel villaggio hanno incubi terribili, e poco dopo una misteriosa e persistente nebbia cala su tutta la zona. Nel frattempo Akira ha fatto amicizia con Sejii (Eugene Harada), che sembra voler rimanere alla larga dalla sua famiglia, e ha conosciuto Miki Bonomia (Yuki Amami), con la quale stabilisce subito un legame speciale. Ma sono proprio le donne della famiglia Bonomia l´oggetto della maledizione, e così quando nel villaggio si susseguono strane morti e, contemporaneamente, Mika sembra ringiovanire di giorno in giorno, tutti sono convinti che Inugami sia stato risvegliato. Mentre Akira e Miki sinnamorano, tutta la famiglia Bonomia viene indicata come responsabile e allontanata.   Il commento Inugami ha un´inizio promettente, anche grazie all´ambientazione che non é la solita anonima grande città. Ma, pur scontando le difficoltà di noi occidentali di capire a fondo alcuni temi cardine della cultura giapponese a noi estranei, come il culto degli antenati, ovvero il cuore stesso del film, il film procede in maniera incerta e sbilanciata, con i rari effetti visivi che, più che incutere paura fanno ridere, fino al finale scontato, che diventa addirittura surreale. Ci si domanda come abbia potuto un regista ammiratore dichiarato di Howard Hawks cadere in certe facilonerie. Ma ancora di più viene da chiedersi come mai questo film sia finito in concorso. Daltra parte, il film giapponese in concorso, è ormai diventato obbligatorio per ogni festival internazionale che si rispetti. Ma questanno cera già (Chloe). Anche la platea ha reagito male, abbandonando progressivamente la sala. D´altra parte questo é il risultato di una costruzione della tensione completamente sballata. E chissà che per il giurato Dario Argento la delusione non sia stata doppia, visto che questo sembrava essere il film più promettente, per lui...