NOTIZIE

Indiana Jones Forever

Gomorra di Matteo Garrone e Indiana Jones catalizzano le attenzioni del Festival. Domenica sovraffollata, bel tempo e il tema di John Williams della saga di Indy riproposto ovunque.

Indiana Jones 4

19.05.2008 - Autore: Marino Cattaneo
Indiana Jones è arrivato: cappellaccio e frustino ha spazzato dal cielo di Cannes ogni nuvola. Finora non si era ancora vista sulla Croisette una giornata così tersa e il Festival si è potuto esprimere al meglio, con il pubblico e i fan impazziti per l’arrivo di Steven Spielberg, Harrison Ford, Cate Blanchett, Karen Allen, Shia LaBeouf, Jim Broadbent, John Hurt, George Lucas, Ray Winstone.

Apparentemente la domenica è iniziata sonnacchiosa: negozi chiusi, aperture ritardate… ma davanti al Palais molti erano già appostati, in attesa dell’arrivo del cast per la conferenza stampa, mentre le decine di scalette dei fotografi erano già posizionate. L’Hotel Carlton era ‘vestito’ di manifesti di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, con entrata ‘brandizzata’ ad hoc e, in serata, dopo la proiezione di gala al Grand Théâtre Lumière, era prevista una grande festa blindatissima, con tutto il cast, al Carlton Pier.
Inutile dirlo: il quarto episodio della saga di Indiana ha riscosso un successo enorme e, il pubblico, completamente in delirio, ha canticchiato il celebre motivo di John Williams prima dell’inizio delle immagini sullo schermo.

La giornata è stata caratterizzata da un evento per noi italiani importantissimo: la proiezione e la conferenza stampa di Gomorra, il film di Matteo Garrone in concorso, dal libro choc di Roberto Saviano che, per motivi di sicurezza, ha preferito non partecipare alla Montée des Marches, “ci rinuncio volentieri, non è questa la cosa importante. Io sono un caso solo perché scrivo, ma ci sono molti come me sotto scorta nel mio Paese e il mio pensiero adesso va anche a loro”, ha detto Saviano. Il film è piaciuto: un pugno allo stomaco, interpretazioni tutte all’altezza, conferenza stampa affollatissima.
Saviano ha parlato a lungo, sottolineando l’esigenza, nel mondo, di vicende reali: “In Italia, e penso non solo, c’è grande fame di queste storie. Siamo stanchi di folcloristiche storie di crimine. Tutto sommato stiamo parlando di un’economia di quasi 150 miliardi di euro l’anno, di un’organizzazione che in meno di trent’anni ha ucciso diecimila persone”.

Altro film in concorso Serbis (Servizio) del filippino Brillante Mendoza, che racconta la vita della famiglia Pineda, guidata dalla matriarca Nanay Flor, che gestisce un cinema porno, tra gelosie, ripicche, tradimenti e molto altro. Dice Mendoza: “Non si può essere oggettivi e lasciare fuori dalla porta le proprie convinzioni, anche se è importante salvaguardare la distanza tra chi filma e chi vive la vita. In Serbis, film-metafora, voglio narrare una storia che riesca a mostrare due volti delle Filippine dei nostri giorni: quello per cui ogni senso etico può essere calpestato in nome della sopravvivenza e quello per cui il potere della famiglia finisce per giustificare autentici delitti morali dell’uomo sull’uomo”.

Ha chiuso la giornata Ashes of Time Redux, di Wong Kar-wai, presentato fuori concorso, la versione definitiva del film uscito nel 1994 che il regista cinese ha voluto realizzare, dato che circolavano differenti versioni non tutte autorizzate dall’autore.