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In marcia con Sally Potter

Gli anni Sessanta e la paura della bomba vissuti dentro e fuori lo schermo. L'intervista esclusiva alla regista di Ginger & Rosa

Ginger & Rosa - Alice Englert, Elle Fanning

03.12.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Torino Film Festival
Con un colpo di scena dell'ultimo minuto Sally Potter non arriva a presenziare la cerimonia finale del Torino Film Festival, dove il suo film Ginger & Rosa viene proiettato come evento di chiusura. Film.it, però, non molla e, con l'aiuto degli amici organizzatori del Festival, raggiunge al telefono la regista per parlare degli anni Sessanta e della paura della bomba, eventi che nel film sono narrati attraverso gli occhi di due ragazzine, amiche per la pelle destinate però a crescere divise.

Sally Potter Intervista Ginger e Rosa Torino Film Festival
Sally Potter tra Elle Fanning e Christina Hendricks, protagoniste del suo film

“La cosa più interessante per me è stata trovare una sottile linea di demarcazione - afferma la regista - da una parte ci sono quegli anni, un'epoca interessante quanto difficile, in piena Guerra Fredda con la crisi dei missili imminente. Dall'altra due ragazzine che stanno crescendo in quel momento e che affrontano il cambiamento come una cosa potentissima in grado di scuotere il loro animo e quello della loro famiglia: un processo il cui impatto emotivo può essere altrettanto distruttivo. Sono andata in profondità nel descrivere questo interessante legame tra i due aspetti”.

Sally Potter, invece, com'era all'epoca? Era una ragazzina ribelle che partecipava ai cortei?

Nel Sessantadue avevo solo dodici anni, eppure ero già una Beatnik. Avevo cominciato a marciare contro la bomba sin dai nove anni: ero una bambina che voleva salvare il mondo.

Questa storia è ambientata a in Inghilterra, eppure hai affidato il ruolo di Ginger a un'americana. Come sei arrivata a Elle Fanning?
Inizialmente abbiamo fatto il casting su Facebook nel Regno Unito: al provino si sono presentate duemila ragazze. Poi un giorno, il casting director mi ha inviato da Los Angeles il provino di Elle. Anche lei aveva dodici anni e forse era troppo giovane per il ruolo, però mi sono ricreduta nel momento in cui la ho conosciuta: nonostante la sua innocenza da ragazzina, aveva un'aura da adulta rimarcata dalla sua incredibile professionalità. Elle, infatti, ha già interpretato una ventina di film.

Sally Potter Intervista Ginger e Rosa Torino Film Festival
Annette Bening ed Elle Fanning in una scena di Ginger & Rosa

Ancora a proposito di americani, i personaggi interpretati da Annette Bening e Oliver Platt sono i più saggi del film. Dal momento che ti sei definita Beatnik, com'era ai tempi il tuo rapporto con gli americani?
Ne ho conosciuti di interessanti. Radicali di sinistra, persone davvero in gamba, molto lontane dallo stereotipo pop-culture nel quale inquadriamo gli statunitensi. Ad Annette Bening ho affidato quel ruolo, piccolo ma importantissimo: quando le ho inviato la sceneggiatura ha voluto subito fare pate del film. Non si era focalizzata solo sul suo ruolo, ha amato questa storia davvero.  

Negli anni Sessanta il popolo cercava di restare unito per cambiare le sorti del mondo. Oggi viviamo un'epoca altrettanto buia ma siamo più anestetizzati. Provi una certa nostalgia per quel periodo?
In realtà credo che oggi ci sia tanto attivismo, solo che non lo pubblicizzano abbastanza. Certamente c'è qui nel Regno Unito dove tanti giovani sono coinvolti in maniera interessante nelle questioni di salvaguardia ambientale. Penso anche al movimento Occupy, all'attività di informazione sui social media e alla Primavera Araba. E' un attivismo diverso, quello degli anni Sessanta veniva promosso in maniera più convenzionale sui giornali perché era una cosa nuova: la prima grande protesta popolare con famiglie intere che marciavano contro la bomba. C'erano nuovi fenomeni per cui lottare, i diritti civili e quelli dei gay ad esempio.

Parliamo un momento di uno dei tuoi film più celebri e affascinanti, che ricordi hai del set di Orlando?

E' stata la più grande lezione della mia vita. C'è voluta tanta resistenza da parte mia perché è stata una missione impossibile sia a livello fisico che emotivo. Per non parlare delle questioni finanziarie, abbiamo provato per sette anni a fare il film. Ci siamo riusciti escogitando un piano di riprese particolare: tutte le scene sul ghiaccio sono state girate in Russia in inverno, poi siamo tornati in Inghilterra per le sequenze ambientate in estate e primavera e abbiamo concluso in Uzbekistan per le scene nel deserto. E' stata un'esperienza durissima. E Bellissima.

Sally Potter Intervista Ginger e Rosa Torino Film Festival
Tilda Swinton e Billy Zane in Orlando (1992)

Chiudiamo con la domanda tradizionale di Film.it: qual era il poster che avevi in camera da ragazzina?

Nessuno. Ricordo proprio le pareti bianche, sai il perché? Sono sempre stata interessata a creare qualcosa di mio invece di concentrarmi sul consumismo. Per questo non avevo poster. Ero sempre impegnata a scrivere poesie e sceneggiature o a dipingere. Quindi avevo la testa sempre sul tavolo da studio.

Ginger & Rosa è attualmente alla ricerca di un distributore italiano.

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