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Immagini topiche dal Lido

Venezia ingurgita pubblico, pubblico ingurgita vip, vip ingurgita film. Ieri grida per Clooney, stasera grande attesa per Lady Vendetta e Les Amants Reguliers

leoni di venezia 2005

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
 

Un portaborse si avvicina al portiere del Grande Albergo. – “Può conservare un attimo questi oggetti del Ministro?” -. Silenzio. Poi finalmente:  - “Quale Ministro?” – chiede sospettoso il portiere. Il Ministro è Rocco Bottiglione, arrivato ieri con Croff, corteo e inevitabile codazzo. Ma il portiere del Grande Albergo, evidentemente, la sa lunga di ministri e celebrità. Non si scompone. La sa lunga di infiltrati e clandestini. O forse è anche lui vittima dell’allarme generale che ha mischiato cinefili e cinofili in questa 62esima edizione del Festival di Venezia. Le misure di sicurezza incombono ogni giorno di più, e quest’anno anche i vip devono sottostare al metal detector.

Nei giorni precedenti c’è stata la prima ondata di arrivi celebri. Il celeberrimo è stato Clooney, che ha sfilato sul tappeto rosso, ha concesso autografi, ha sorriso, ha scherzato con vipwatcher e colleghi, dopodichè si è barricato in conferenza stampa è ha cautamente inveito contro i mezzi di comunicazione, non più all’altezza del grande Edward Murrow, eroe del suo film-documentario sugli anni del maccartismo. Insieme a lui sono arrivati David Strathairn, Patricia Clark, che fanno parte del cast, e poi Guy Maddin, Javier Camara, Sarah Polley, Laura Linney, il regista portoghese Manoel De Olivera, che nonostante “l’età di Matusalemme non perde un colpo”, citando Tullio Kezich, e che ha commosso ed esaltato Venezia con Espelho Magico.

Sono attesi oggi Park Chan-wook, che con il suo ultimo film, "Sympathy for Lady Vengeance", porta a termine la trilogia sulla vendetta. Philippe Garrel, che presenterà in concorso "Les Amants Reguliers", e Zhang Yuan, sbarcato a Venezia per la retrospettiva sul cinema asiatico.

Lungo le passerelle, orde assatanate di autografi premono sulle transenne, si levano in punta di piedi, si arrampicano sui vasi, avidamente gridano il nome di tutti coloro che passano sul tappeto rosso. Se il vip è in macchina invece gridano: - “Scendi! Scendi!” -, che suona quasi come la minaccia di un manesco. Il vip non scende quasi mai, in effetti. Però sorride. Come dipinge, autoironica, la sigla animata di questa edizione, proiettata prima di ogni film. Quest’anno i disegni si concentrano sulle passerelle, vecchie incartapecorite che tirano su la pelle per sorridere, dive in decappottabile, sfavillìo di luci e un leone affamato con un bel barattolo di cinema.

Tra il Casino, i Leoni d’Oro di Ferretti e l’Excelsior, si aggirano donne in tacchi alti e vestiti sgargianti, cappelli fantasiosi, sguardi affamati, arrivano elegantissime da Mestre e dintorni per il grande evento, per creare quel piacevole malinteso per cui il pubblico, nel vederle così fastose, nel dubbio scatta una fotografia. E a proposito di fotografia, non si possono non citare le star giapponesi, che sfilando sul tappeto rosso, fotografano a loro volta i fotografanti, in un trionfo di flash e immagini topiche.

Durante la giornata di oggi ci saranno le prime di due film in concorso: "Brokeback Mountain", del taiwanese Ang Lee (La Tigre e il Dragone), storia felice (strano per questa edizione) di due cowboys omosessuali; e "Takeshi’s", film sorpresa che quest’anno, di Takeshi Kitano.

Fuori concorso verranno presentati "Fragile" dello spagnolo Balaguerò, e "Initial D", di Lau e Mak. Per la sezione Orizzonti c’è l’attesissimo "Drawing Restraint 9" di Matthew Barney, interpretato da sua moglie Bjork, e "Vokaldy Paralelder" di Khamdanov.

FILM E PERSONE