Il best-seller di Le Carré, già adattato per la TV nel 1979 con Alec Guinness, racconta di un'indagine all'interno dello stesso servizio segreto britannico: l'agente Peter Gullam (Cumberbatch) e l'agente in pensione George Smiley (Oldman) dovranno trovare una talpa del KGB responsabile del fallimento di una missione in Cecoslovacchia e di una fuga di informazioni verso l'Unione Sovietica. La pellicola sarà ambientata negli anni Settanta, in piena Guerra Fredda. Alfredson, regista svedese noto per il recente horror “Lasciami entrare”, dirige un film in lingua inglese per la prima volta. Lo script originale è opera di Peter Morgan, uno dei più ricercati sceneggiatori odierni, già autore di “Frost/Nixon”, “Hereafter” e “I due presidenti”. Bridget O'Connor e Peter Straughan hanno in seguito messo mano al copione, mentre Morgan si è riservato il ruolo di produttore esecutivo.

Il romanzo è basato su esperienze vissute dallo stesso Le Carré (vero nome David John Moore Cornwell) quando lavorava nei servizi segreti. George Smiley, protagonista di svariati romanzi dell'autore, ne è un po' l'alter ego su carta, e Oldman, che lo interpreterà nel film, lo ha capito: “Ho osservato il modo in cui si toccava la camicia e come parlava. Ho usato tutto questo nel film, spero che non si offenda, ma Smiley è nel suo DNA”. L'attore avrà l'ingrato compito di prendere il posto che fu di Alec Guinness: “Inizialmente, ero preoccupato. All'epoca avevo visto la serie e l'ho riguardata. Sono sempre stato un fan di Guinness, ma questo film non è stato mai pensato come una copia carbone”.
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