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Il non-cinema italiano

Uno degli eventi più interessanti della 43° edizione del festival del cinema di Pesaro è stata la proiezione del documentario "Gli Invisibili"...

Gli Invisibili

02.07.2007 - Autore: Adriano Ercolani
     

A prescindere dalle evidenti falle presenti nell’industria dello spettacolo italiana, che devono giustamente essere denunciate ed urgentemente riparate, questo documentario ha purtroppo rivelato un problema fondamentale della crisi del nostro cinema, che è la pochezza intellettuale e la mancanza di lucidità progettuale di chi si definisce un “giovane autore”. Anche attraverso un errore di fondo nell’idea di montaggio dell’opera, che mescola i singoli discorsi in un unico calderone generalizzato, ciò che ne viene fuori sembra essere un’idea di cinema completamente autoreferenziale, destinata a priori al fallimento. 

        Se il cinema è fin dalla sua nascita la forma d’arte di maggiore visibilità tra quelle esistenti,  è perché fin dal principio di è dichiarata come “spettacolo”, un valore aggiunto di importanza fondamentale. Il problema conclamato della maggior parte dei presunti autori presenti in “Gli Invisibili” – ci sentiamo di escludere la lucidità di Daniele Vicari ed Alessandro Piva – sembra quella di vedere invece il film come un mezzo quasi terapeutico di espressione esageratamente soggettiva. Se agli errori ed alla cecità di un sistema produttivo come il nostro ci si aggiunge questa spiccata e dannosa autoreferenzialità, lamentarsi che le cose non vanno diventa un’azione che si tinge di grottesco...


FILM E PERSONE