L’antipasto di apertura della sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, si consuma sotto una Roma soffocante per la stagione, tra l’Auditorium ancora parzialmente allestito, e un red carpet bagnato. Ma l’entusiasmo c’è e soprattutto ci sono gli attori, i protagonisti ed il pubblico. La serata del 26 ottobre, si snoda in un piacevole duetto a quattro voci, all’interno della sezione L’Altro Cinema | Extra, tra Penelope Cruz, Sergio Castellitto ed Emile Hirsch. A tratti compare anche la testa rossa di Margaret Mazzantini, una bambina di fronte al marito Sergio. Gli attori con il regista, e l’autrice del libro da cui è tratto il film “Venuto al mondo” diretto dallo stesso Castellitto, chiacchierano placidamente sul presente e passato di ciascun artista, sostenuti dalla visione di alcuni spezzoni di film e contributi visivi.
Si comincia con Sergio che introduce Penelope: “Mi commuovo sempre, quando vedo il suo modo docile di recitare e stare davanti alla cinepresa”. Di risposta arriva puntuale l’omaggio della Cruz all’Italia: “In Italia ho recitato in ‘La ribelle’ e poi in ‘Per amore, solo per amore’. Ero giovanissima, dopo ho incontrato Sergio per ‘Non ti muovere’ e non parlavo l’italiano. Lui era preoccupatissimo ma io ho letto il libro e volevo essere io ad interpretare Italia”. Castellitto ricorda le preoccupazioni al loro primo incontro per la difficoltà della lingua e sottolinea la tenacia dell’attrice spagnola.“Ero molto preoccupato per l’ostacolo della lingua e allora lei mi disse di registrarle un monologo e di darle due settimane per impararlo. Mi rimandò indietro la cassetta e ascoltandola, rimasi senza parole. Era Italia”. Continua Castellitto: ”L’attore deve essere come il regista Manuel De Oliveira descrisse Mastroianni. Docile senza essere servile”. A questo punto fa il suo ingresso Margaret Mazzantini la rossa ed è con timidezza che rivede sullo schermo i suoi primi passi di attrice. “Ho fatto soprattutto molto teatro, ma la mia vocazione era la scrittura, è stato faticoso trovarla”.
Ultimo ad entrare in scena Emile Hirsch, in vena di battute fulminanti. Alla domanda sulla differenza tra registi europei e americani risponde: ”La differenza è che non capisco cosa dicono. Di solito sono coinvolto nei problemi della troupe, ma qui non capisco ed è piacevole perché anche se si urla penso comunque, che bella lingua!”. Tornato serio, Hirsch elogia Castellitto:”Sergio è un regista/attore e ha quindi maggiore sensibilità verso di noi. Ma allo stesso tempo non è troppo accomodante, questo non va bene per un attore”. Il colloquio si conclude velocemente dopo cinquanta minuti scarsi. “Domani si gira alle sei”, spiega Penelope. E per confermare l’atmosfera famigliare e rilassata della serata Sergio saluta tutti spargendo elogi: “Sono un uomo fortunato. Ho una bellissima storia, attori generosi e domani Margaret compie cinquantanni. Auguri”. Luce in sala e tutti a casa. Domani si comincia sul serio.


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Il duetto di Penelope e Sergio
Penelope Cruz, Sergio Castellitto e Emile Hirsch battezzano il Festival Internazionale del Film di Roma

27.10.2011 - Autore: Alessia Laudati