NOTIZIE

Il divorzio è roba da ricchi

Perdere tutto ma non la dignità. E' il giorno de "Gli equilibristi" il dramma dei padri separati con Valerio Mastandrea e Barbora Bobulova.

Gli equilibristi - Valerio Mastandrea e Barbara Bobulova

30.08.2012 - Autore: l.g.
Dopo un piano sequenza sospeso e traballante come il titolo del film scopriamo un uomo tradire. Da quel momento la sua vita è un continuo pugno in faccia. E lui livido, forse troppo livido, non alza mai la testa ed è pronto a sacrificare la vita piuttosto che perdere la dignità. “Ho voluto girare questo film perché è una storia di tanti, di troppi uomini che desiderano condurre con dignità la loro semplice vita. Ma non sanno di camminare su un filo. E che basta un colpo di vento per farli cadere”.
E’ il regista Ivano de Matteo a parlare così de Gli equilibristi, il film che ha presentato durante il Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e che il 14 Settembre sarà nelle sale italiane.

“L’idea è nata da un’inchiesta del 2007”, afferma l’autore, “quando si cominciava a parlare di questa nuova fascia di poveri: mi ha incuriosito e spinto a fare una ricerca. Sono andato alle mense della Caritas e di Sant’Egidio, ho visto le macchine con i senza casa che vi dormivano dentro, ho conosciuto queste persone e molte cose poi le ho messe nel film”.

Giulio ha quarant'anni e una vita apparentemente tranquilla. Una casa in affitto, un posto fisso, un'auto acquistata a rate, una figlia ribelle ma simpatica e un bimbo dolce e sognatore, una moglie che ama e che un giorno, uno solo, tradisce. Giulio viene scoperto e lasciato e il suo mondo improvvisamente crolla. Ma cosa accade ad una coppia che ai nostri giorni "osa" separarsi?

L'episodio del tradimento è marginale in questa storia, ci racconta il protagonista Valerio Mastandrea, tra i due protagonisti c'è molto non detto. E' una coppia che sta alla fine del proprio rapporto. E' davanti ad un bivio, resistere per i 2 figli o provare a ricominciare da capo. Per Giulio il tradimento è un alibi che fa esplodere una situazione più grande, già compromessa. Volgarmente parlando non succede tutto per una scopata, c'è molto altro.

Il film diretto con rigoroso distacco da Ivano De Matteo si regge tutto sulle spalle di Valerio Mastandrea, l’antieroe del cinema italiano che si muove tra Piazza Vittorio e i corridoi del comune del I° municipio con il suo solito aplomb ruvido e autoironico a rappresentare idealmente una nuova classe sociale a cui nessuno di noi vorrebbe mai appartenere.