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Il cinema dell'impegno

Dopo la giornata delle star, oggi a Cannes vengono presentate nelle varie sezioni le pellicole che meglio rappresentano un tipo di cinema volto a testimoniare le contraddizioni e le ambiguità del nostro tempo

Leonardo Di Caprio - Cannes 2007

22.05.2007 - Autore: Adriano Ercolani
La giornata di martedì, dopo un week end di star, è probabilmente quella in cui vengono presentate nelle varie sezioni le pellicole che meglio rappresentano un tipo di cinema volto a testimoniare le contraddizioni e del ambiguità del nostro tempo.

La prima opera, in concorso, è “Le Scaphandre et le Papillon” diJulian Schnabel, regista che con i suoi due precedenti lavori “Basquiat” (id., 1998) e “Prima che sia notte” (Before Night Falls, 2003), aveva portato sul grande schermo figure rappresentative di artisti del nostro secolo. Adesso tocca alla figura di Jean-Dominique Bauby, talentuoso editore e caporedattore di “Elle” che all’età di 43 anni rimase totalmente paralizzato in seguito ad una sindrome dovuta ad un incidente. Deciso a non accettare al sua condizione, l’uomo continuò con ogni mezzo possibile ad affermare la sua intensa vitalità. Ad interpretare Bauby il bravo attore francese Mathieu Amalric, mentre il cast è completato anche da Emmanuelle Seigner e Marie-Josée Croze, che pochi anni fa vinse la Palma come miglior attrice con “Le Invasioni barbariche” (Les Invasion Barbares, 2003).

A seguire, sempre in mattinata, toccherà ad un cartone animato d’eccezione, “Persepolis” (id., 2007), diretto a quattro mani da Vicent Paronnaud e Marianne Satrapi, che è anche autrice del fumetto di culto d cui il film è tratto. “Persepolis” narra con audacia e sarcastico spirito di indagine la condizione della donna in una società fortemente repressiva come quella iraniana.

   

Detto del terzo film in concorso, “The Man from London” (id., 2007) dell’ungherese Béla Tarr interpretato dall’attrice culto Tilda Swinton, chiudiamo la presentazione della giornata con il più che stuzzicante “Mister Lonely” (Id., 2007), nuova avventura nel paradossale di Harmony Korine, uno dei giovani autori indipendenti americani più disturbanti ed interessanti. Inserito nella prestigiosa sezione de “Un Certin Regard”, il film racconta la stoia d’amore surreale e strampalata tra un ragazzo ed una ragazza che vivono facendo i sosia di personaggi famosi: lui impersona Michael Jackson, lei Marylin Monroe. I due protagonisti sono Diego Luna e la bravissima Samantha Morton, mente Wrner Herzog partecipa con un cameo, come già era successo in “Julien: Donkey Boy” (id., 1999). Il ritorno di Korine dietro la macchina da presa è senza dubbio una notizia molto gradita, visto l’esplosiva miscela di humour nero e feroce lavoro sull’immagine che il cineasta ci aveva regalato in passato.