La giornata di martedì, dopo un week end di star, è probabilmente quella in cui
vengono presentate nelle varie sezioni le pellicole che meglio rappresentano un
tipo di cinema volto a testimoniare le contraddizioni e del ambiguità del
nostro tempo.
La prima opera, in concorso, è “Le Scaphandre et le Papillon” diJulian Schnabel, regista che con i suoi due precedenti lavori “Basquiat” (id.,
1998) e “Prima che sia notte” (Before Night Falls, 2003), aveva portato sul
grande schermo figure rappresentative di artisti del nostro secolo. Adesso
tocca alla figura di Jean-Dominique Bauby, talentuoso editore e caporedattore
di “Elle” che all’età di 43 anni rimase totalmente paralizzato in seguito ad
una sindrome dovuta ad un incidente. Deciso a non accettare al sua condizione,
l’uomo continuò con ogni mezzo possibile ad affermare la sua intensa vitalità.
Ad interpretare Bauby il bravo attore francese Mathieu Amalric, mentre il cast
è completato anche da Emmanuelle Seigner e Marie-Josée Croze, che pochi anni fa
vinse la Palma come miglior attrice con “Le Invasioni barbariche” (Les
Invasion Barbares, 2003).
A seguire, sempre in mattinata,
toccherà ad un cartone animato d’eccezione, “Persepolis” (id., 2007),
diretto a quattro mani da Vicent Paronnaud e Marianne Satrapi, che è anche
autrice del fumetto di culto d cui il film è tratto. “Persepolis” narra con
audacia e sarcastico spirito di indagine la condizione della donna in una
società fortemente repressiva come quella iraniana.
Detto del terzo film in concorso,
“The Man from London” (id., 2007) dell’ungherese Béla Tarr interpretato
dall’attrice culto Tilda Swinton, chiudiamo la presentazione della giornata con
il più che stuzzicante “Mister Lonely” (Id., 2007), nuova avventura nel
paradossale di Harmony Korine, uno dei giovani autori indipendenti americani
più disturbanti ed interessanti. Inserito nella prestigiosa sezione de “Un
Certin Regard”, il film racconta la stoia d’amore surreale e strampalata tra un
ragazzo ed una ragazza che vivono facendo i sosia di personaggi famosi: lui
impersona Michael Jackson, lei Marylin Monroe. I due protagonisti sono Diego
Luna e la bravissima Samantha Morton, mente Wrner Herzog partecipa con un
cameo, come già era successo in “Julien: Donkey Boy” (id., 1999). Il ritorno di
Korine dietro la macchina da presa è senza dubbio una notizia molto gradita,
visto l’esplosiva miscela di humour nero e feroce lavoro sull’immagine che il
cineasta ci aveva regalato in passato.


NOTIZIE
Il cinema dell'impegno
Dopo la giornata delle star, oggi a Cannes vengono presentate nelle varie sezioni le pellicole che meglio rappresentano un tipo di cinema volto a testimoniare le contraddizioni e le ambiguità del nostro tempo

22.05.2007 - Autore: Adriano Ercolani