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I sette giorni di Berlino

Il Festival di Berlino è giunto al settimo giorno di concorso, e la giuria sembra più severa del solito. Critiche feroci e grandi applausi per i film in concorso.

Berlino 2004

12.02.2004 - Autore: Giulia Villoresi
Tra applausi e critiche il Festival di Berlino è giunto al settimo giorno di concorso. Ma fino a adesso sono davvero pochi i film accolti con sincera benevolenza. Anzi pare che la giuria di quest\'anno sia più severa e scandalizzata del solito. Primo tra i ripudiati, il nuovo film di Matteo Garrone, \"Primo Amore\", non solo sgradito, ma addirittura sommerso da un mare di sdegno. La critica tedesca pare essersi lanciata in una violenta crociata contro il film e contro Dieter Kosslick, direttore del Festival, per averlo ammesso in concorso. Le accuse sono di \"miopia artistica\" per Kosslick e di vera e propria \"perdita di tempo\" per la sfortunata pellicola di Garrone. Il regista romano, dopo Torino, Venezia e Cannes aveva deciso per il suo quinto lungometraggio la prestigiosa Berlinale. Il film è girato a Vicenza, paese degli orafi, dove un uomo impone alla sua donna una dieta sempre più rigida che arrivi quasi a farla scomparire. Un amore anoressico e turbato, ispirato a un caso di cronaca nera, quello di un cacciatore di anoressiche che finì per assassinare la sua ex. Il quotidiano berlinese \"Tagesspiegel\" ha scelto la parola italiana \"Basta!\" per intitolare un impietoso articolo sul film. A quanto pare anche quest\'anno niente Orsi d\'argento o d\'oro per noi. Pochi applausi anche per \"La vida que te spera\" (Your next Life) di Manuel Gutièrrez Aragòn, già vincitore a Berlino del premio della giuria nel 1973 per il suo film debutto \"Habla Mudida\", e dell\'Orso d\'argento nel 1977 per \"Camada Negra\". Altrettanto gelida è stata l\'accoglienza riservata al thriller \"Feux Rouges\" (Red Lights) di Cèdric Kahn, già apprezzato per \"Roberto Succo\", tratto dall\'omonimo romanzo di georges Simenon. Pare che nonostante la bravura dei due attori, Carole Bouquet e Jean-Pierre Daroussin, che interpretano marito e moglie, il film ha riscosso ben poco successo. La seconda giornata della Berlinale ha presentato un solo film europeo in concorso. \"Country of my skull\", una coproduzione franco-britannica-sudafricana, dell\'inglese John Boorman (Un tranquillo weekend di paura). Questa volta il regista si è trasferito in Sudafrica per portare sul grande schermo il romanzo della poetessa e scrittrice Antjie Krog, un crudo affresco della realtà africana dopo la fine dell\'apartheid. Perdono, rabbia, riconciliazione, processi e crimini del governo fanno da sfondo ad una coraggiosa storia d\'amore tra un giornalista americano (Samuel L. Jackson) e una radiocronista africana (Juliette Binoche). Boorman sembra incerto tra la strada del documentario o del racconto sentimentale; tuttavia il regista cerca di dare una visione quanto più fedele e seria possibile. La terza giornata del Festival si è aperta con due film scandinavi. Si tratta di \"Beautiful Country\", del norvegese Hans Petter Moland e di \"In your hands\" della danese Annette K.Olesen. \"Beautiful Country\" narra la storia di un giovane vietnamita che fa un lungo e periglioso viaggio verso gli Stati Uniti, insieme al fratello minore e una profuga cinese, per ritrovare il padre americano. Lo scenario è stato riconosciuto in