Hollywood, metà anni ’50. Il
detective Louis Simo (Adrien Brody) è uscito dal giro che conta, e si è ridotto
a raccattare casi pietosi per tirare
avanti. Quando viene trovato il cadavere dell’attore che impersona Superman
nella famosa serie televisiva, George Reeves (Ben Affleck) apparentemente
suicidatosi, Lou sente immediatamente odore di denaro, e parecchio. Convinta la
madre del defunto ad assumerlo per far luce sulla morte del figlio, l’uomo
inizia a ricostruire la vita di Reeves: la pista più interessante da seguire è
senza dubbio la relazione che l’attore intratteneva con Toni Mannix (Diane
Lane), la moglie del vicepresidente della Major hollywoodiana MGM. Andando
avanti con le indagini, Simo inizia a trovare indizi sempre più precisi sul fatto
che la sua ipotesi di omicidio non è poi così infondata…
Una maggiore attenzione al ritmo
narrativo è probabilmente ciò che avrebbe invece aiutato “Hollywoodland”: in
alcuni momenti vi sono infatti delle lungaggini che non assecondano la
scorrevolezza del lungometraggio, ed un montaggio più serrato avrebbe di certo
risolto il problema; evidentemente la necessaria contaminazione con il
melodramma, che scaturisce dalle vicende private del protagonista, ha preteso
un approfondimento più esplicito sulle psicologie dei personaggi.
Elegante ed insieme sobrio nella confezione, “Hollywoodland” è un film
da gustare con un certo spirito retrò: un buon prodotto di genere, ideato e
realizzato con la necessaria saggezza di chi sa di non puntare ad incassi
stratosferici, ma di poter invece lavorare sull’intelligenza ed il buon gusto
di un certo pubblico. Sotto questo punto di vista la scommessa di Coulter
sembra pienamente vinta.
NOTIZIE
Hollywoodland
Elegante ed insieme sobrio nella confezione 'Hollywoodland' è un film da gustare con un certo spirito retrò. Premiato a Venezia Ben Affleck come miglior attore. Nelle sale da venerdì 23
12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani