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Giallo - La nostra recensione

Presentato al Taormina Film Fest, l'ultimo film di Dario Argento è un lavoro riuscito che non brilla per originalità, ma con una regia rozza ed efficace. Uscirà direttamente in DVD a settembre 2010.

Giallo - Adrien Brody e Dario Argento

18.06.2010 - Autore: Adriano Ercolani
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Bisogna ammettere che questo nuovo lungometraggio targato Dario Argento lo si aspettava un po' al varco. Girato da parecchi mesi, impossibilitato a trovare una distribuzione in sala - Barbara Dall'Angelo ci ha confermato che il film uscirà direttamente in home video il prossimo settembre - "Giallo" sembrava essere caduto nel dimenticatoio delle opere sbagliate. Recuperato dal TaorminaFilmFest il prodotto si è invece rivelato molto più efficace e divertente di quanto avremmo mai osato aspettarci viste le premesse.

Adrien Brody in Giallo

La storia è quella classica del poliziotto tormentato che deve catturare a tutti i costi il serial-killer di turno, che terrorizza la solita Torino argentiana caricando sul taxi e successivamente massacrando belle ragazze. Aiutato dalla sorella dell'ultima giovane scomparsa, l'ispettore si metterà a braccare l'assassino in una lotta furibonda contro il tempo. Premettendo immediatamente che siamo lontani dai tempi ormai probabilmente inarrivabili di "Profondo rosso", il film è comunque di gran lunga superiore all'ultimo lavoro che Argento aveva realizzato, il bislacco "La terza madre". In questo caso ci troviamo di fronte ad un thriller la cui sceneggiatura non è di certo originalissima, ma dimostra di conoscere e saper sfruttare con arguzia le leggi narrative del genere. Argento gira con scioltezza e senza troppi fronzoli un'opera che, pur nella sua evidente povertà, riesce ad intrigare lo spettatore con un paio di belle scene splatter, un discreto ritmo di racconto ed una certa tensione nei momenti più forti. Non stiamo di certo parlando di un capolavoro, sia ben chiaro, però ci ha sinceramente stupito come il regista sia riuscito dopo molto tempo a farci interessare ad un suo lavoro adoperando le "armi" che lo avevano reso celebre e che apparivano sinceramente superate.

Emmanuelle Seigner in Giallo

Ed invece con trucchi rudimentali, con la solita regia rozza ed efficace, "Giallo" intrattiene il pubblico ed in qualche modo riappacifica con il suo autore. Per quanto riguarda gli attori ed i loro personaggi, Adrien Brody nei panni dell'ispettore protagonista compie il suo dovere di interprete senza sbavature ma senza neppure eccessivi momenti di bravura. Emmanuelle Seigner si rivela totalmente inespressiva come al solito, però c'è da dire che stavolta doveva recitare nei panni di un personaggio monodimensionale (non che probabilmente sarebbe cambiato qualcosa se si fosse trattato di Anna Karenina...). Ed infine Elsa Pataki che, modella rapita dal mostro, sbraita e si agita per tutto il film, ma è talmente avvenente che anche totalmente ricoperta di sangue provoca interesse... 

Per saperne di più
Guardate il trailer di Giallo
La recensione de La terza madre