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Festa di Roma, vince Juno

Dopo dieci giorni intensi all'insegna del cinema, la Festa di Roma ci congeda anche quest'anno tra sorprese, lunghe code d'attesa e tante star.

Juno

28.10.2007 - Autore: P.Dolce
"Roma ha il diritto di avere la sua Festa. Si trattava di una dimenticanza a cui finalmente è stato posto rimedio” – Queste le parole del Maestro Morricone, che con le sue incantevoli note ha aperto la cerimonia di premiazione della seconda Festa del Cinema di Roma.

Momento particolarmente emozionante è stata la presentazione della Lettera agli spettatori, un breve filmato realizzato da i 100 autori (www.100autori.it) in cui questi hanno illustrato la situazione particolarmente difficile del cinema italiano: “Siamo in un momento difficile – ha detto Paolo Virzì - si pensa che la cultura e l'arte siano solo per privilegiati ma non è così”.

La premiazione si è svolta nella bellissima sala Santa Cecilia dell’Auditorium, che è stato definito: “Una fabbrica di cultura”. Il Premio al Miglior film della sezione Première  è andato al sorprendente “Juno” di Jason Reitman, il quale emozionatissimo ha dato sfogo a tutta la sua felicità, dichiarando: “Ieri era il primo compleanno del mio bambino, oggi il mio film vince questa Festa: questa città è la più bella del mondo!”


Miglior attrice è stata Jang Wengli per il cinese “Li Chun (And the Spring Comes)”, mentre il Premio al miglior attore è andato a Rade Šerbedzija per “Fugitive Pieces”:  “Ho vinto tanti premi – ha detto l’attore, noto anche per il suo lavoro con Kubrick in “Eyes Wide Shut” – ma li ho messi tutti in un ripostiglio, perché non voglio farmi possedere da loro. Questo premio, però, è esteticamente il più bello che abbia mai avuto: era una settimana che speravo di vincerlo!”.

Il Premio Speciale della Giuria è stato assegnato all’iraniano “Hafez” di Abolfazl Jalili; vincitori della sezione Alice nella città sono stati “Canvas” di Joseph Greco (Premio K 12), “Meet Mr. DADDY” di Kwang Su Park (Premio Young Adult) e il documentario “Ragazzi di Camorra” di Pina Varriale (Premio Paolo Ungari- Unicef sezione letteraria di Alice nella Città).

Si chiude dunque un’edizione fatta di star e di film che senza questa vetrina europea potrebbero anche non vedere mai la luce sullo schermo, di code e attese infinite alla ricerca dei biglietti perduti, ma anche di momenti epici come quello del ritorno di Coppola o dell’applauso senza fine a uno Sean Penn, duro con le lacrime agli occhi.

A differenza del Festival di Venezia, che è un luogo chiuso di auto consumazione e celebrazione, riservato agli addetti ai lavori – ha detto la direttrice della sezione Première Piera Detassisqui lo scopo è quello di toccare persone che non appartengono a quella cerchia stretta: questa è la vera anima della Festa”.

In un red carpet in cui si sono susseguiti un Tom Cruise che si è concesso ai fan per quasi due ore, una Cate Blanchett arrivata il giorno stesso dall’Australia, la splendida Halle Berry e Sean “Bad Boy” Penn che scontava i postumi di una sbornia, la Festa del cinema vuole essere quel luogo perfetto d’incontro tra celebrità e notevoli opere d’autore.

La strada da percorrere è ancora lunga, ma nelle parole del regista Danis Tanovic, presidente della giuria: “L’anno scorso mi chiedevano sempre perché fare una Festa del cinema a Roma; quest’anno me lo hanno chiesto solo una volta. Mi sembra, dunque, che la situazione sia nettamente cambiata in meglio”.

Questa è una grande festa del popolo – ha concluso il direttore Goffredo Bettini - Adesso è cresciuta, si è consolidata e vivrà nel tempo”.
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