Dopo il grane giorno di Michelle Pfeiffer e del suo 'Cheri, ieri i
riflettori si sono spostati su un'altra bellissima degli anni '90, Demi
Moore. Con "Happy Tears", lacrime felici, l'ex moglie di Bruce Willis,
ormai al centro dell'attenzione più per l'unione con il giovane Ashton
Kutcher, che per i film realizzati (l'ultimio fu nel 2007, il
dimenticabile "Mr Brooks"), sceglie un ritorno sulle scene soft.
Non è
protagonista (attrice principale è Parker Posey) e soprattutto si
tratta di un film indipendente, fuori dal grande circuito. E, come
diceva il personaggio di Morgan Freeman in "10 cose di noi": "Un film
indipendente è perfetto per chi è stato grande un tempo, e vuole
tornare al cinema. Se il film va bene ti ritrovi al centro
dell'attenzione in un attimo, se va male è come se non l'avessi fatto,
nessuno se ne sarà accorto".
Il succo del discorso quindi è: "Happy
Tears" è un film che vale o no? Purtroppo no. Seppur per ovviare
alla convenzionale trama "famiglia si riunisce al capezzale per il
padre malato e mette assieme i occi del passato", il regista Mitchell
Licthlenstein inserisca vari momenti onirici (come Ally McBeal faceva
dieci anni fa. Ma proprio uguale, neanche un po' meglio!) e si tenti
spesso la via dell'ironia per far prendere ritmo al canovaccio, il film
si trascina stancamente senza suscitare emozioni o riflessioni. Anzi,
alcune scene, tanto sono esplicitamente volgari (e non ironiche come
forse le si vuole forse far passare) da creare vera e propria
ripugnanza. Perchè inserire questo film in concorso?
Altro film in competizione presentato ieri è stato il
rumeno-ungherese "Katalyna Varga". Protagonista, un'eponima ragazza dei
carpazi che parte alla ricerca del vero padre di suo figlio, dopo che
il marito ha scoperto il tradimento avvenuto anni prima. La proiezione
delle nove del mattino per la stampa non aiuta certamente a far
apprezzarei film molto concettuali e così gli sparuti applausi di
qualche apprezzatore, sono serviti soprattutto da sveglia per il resto
della sala, ben accomodata sulle poltroncine. A parte "The messengers"
in concorso si è visto davvero poco di memorabile. A questo punto si
punta su Costa Gavras e Scamarcio in programma l'ultimo giorno.
Fuori concorso invece il film biografico "Noturius B.I.G.",
pellicola sul famoso rapper newyorkese assassinato nel 1997 per
vendicare l'assassinio qualche mese prima del californiano Tupac Shakur
ai tempi della guerra tra rapper di east e west coast. Se non vi
ricordate di questa storia, vi basti sapere che "I'll be messing you",
celebre hit di quell'estate, fu scritta dai membri dello studio di Puff
Daddy (che era il produttore di Notorius) proprio per ricordare il loro
amico morto a soli 24 anni. Un film convenzionale, ma quantomeno
vedibile senza suscitare sbadigli. Un po' poco, ma rispetto al giorno
dello sbadiglio del giorno precedente, un piccolo passo avanti.


NOTIZIE
Dami Moore e le (in)felici lacrime a Berlino
Il ritorno sulle scene dopo due anni dell'attrice del New Mexico con il film "Happy Tears", non infiammano la competizione come si sperava.

12.02.2009 - Autore: Andrea D'Addio