Venezia – Il Pixar Day al Lido è proprio una giornata di festa assoluta; mentre la folla si riversa sul red carpet, attraversando un migliaio di palloncini colorati in occasione della proiezione di “Up”, a pochi metri di distanza c’è già chi si prepara a fare la coda per le proiezioni in 3D di “Toy Story” e “Toy Story 2” e chi invece vuole entrare a tutti i costi alla cerimonia di consegna del Leone d’Oro alla Carriera a John Lasseter.
Ma per noi di Film.it, l’obiettivo principale è riuscire a ‘beccare’ George Lucas, il Jedi del cinema che da lì a poche ore avrebbe consegnato il premio supremo al papà della Pixar. E il nostro piano viene attivato proprio grazie ad un suggerimento di Lasseter stesso. Precisamente alla domanda: “Mr. Lasseter, please: quando vedrà George Lucas potrebbe dirgli di non fare Indiana Jones 5 e di fermarsi con la saga?”. E Lasseter con un grande sorriso risponde: “Potrete dirglielo di persona, più tardi”.
Ed è così che infiltrandoci nei meandri dell’Hotel Excelsior del Lido, quello dove entrando ti capita di incontrare tutte le celebrità italiane del Festival (da attori come Valerio Mastandrea e Giovanna Mezzogiorno a registi come Tornatore ai produttori, ai distributori), ci si imbatte nei tre maghi della Pixar Brad Bird, Andrew Stanton e Lee Unkrich che fanno a gara di autografi da regalare ad una ragazza: vince chi riesce a realizzare il disegno migliore nel minor tempo possibile. Vedere i maghi della Pixar all’opera è una meraviglia specialmente quando in una manciata di secondi, su un foglio bianco appaiono i volti di Mr.Incredible, Nemo, Doris e naturalmente Remy di Ratatouille.
Il termometro dell’emozione è già agli stadi più alti ed improvvisamente eccolo davanti ai nostri occhi… grassoccio, non troppo alto e con capelli da scienziato pazzo e barba bianca e un paio di occhiali da vista. George Lucas… un fantasma al Lido. Cosa fare? Fermarlo per chiedergli un’intervista esclusiva? Sigillare l’intero albergo finché pur di convincerlo a parlare con noi? La decisione deve essere presa rapidamente. Dopotutto, se sei uno dei primi tre sul podio della storia di Hollywood, puoi anche permetterti di essere schivo. E Lucas, infatti, tende ad ignorare chi lo chiama perfino per gli autografi. Ma usando il lato oscuro della forza, si riesce anche a convincerlo. La sua stretta di mano è elettrica (del resto quello è George Lucas!) e con un po’ di ironia e scetticismo arriva la domanda: “Mr. Lucas, ha davvero intenzione di realizzare un quinto Indiana Jones?”. E lui: “Beh… ci stiamo lavorando”. A quel punto arriva la seconda domanda “Ma avete già trovato un macguffin per far tornare Indy in azione?” e lui liquida qualsiasi altra possibilità di saperne di più, dicendo: “Ci abbiamo messo 14 anni a sviluppare Indiana Jones e Il regno del teschio di Cristallo, non c’è fretta”. E nel giro di un secondo, in quel momento – da buona tradizione glamour, arriva il suo entourage a strapparcelo via.
E questa è un’altra storia veneziana, una di quelle che non ci si scorda più.
Per saperne di più:
Indiana Jones e il mistero del quinto episodio
NOTIZIE
Cinque secondi con George Lucas
Venezia 66: Film.it segna il record di intervista più breve della storia. Chiamate il Guinness, perché abbiamo un primato da registrare!
07.09.2009 - Autore: Pierpaolo Festa