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Christine - Cristina: la nostra recensione

Stefania Sandrelli presenta in anteprima a Roma fuori concorso il suo primo lavoro di regista.

Stefania Sandrelli

19.10.2009 - Autore: Ludovica Sanfelice
Dopo circa cinquant’anni passati davanti all’occhio della macchina da presa dei maestri più importanti del nostro cinema, Stefania Sandrelli ha deciso di sperimentare le emozioni e le fatiche della regia. Con il supporto di Giovanni Soldati e della curiosità che la distingue ha quindi scavalcato quel muro che separa chi è guardato e raccontato da chi guarda e racconta.

La spinta gliel’ha data una donna, Cristina da Pizzano, che nel periodo di transizione dal Medioevo all’Umanesimo, dopo essere rimasta vedova e con due bambini al seguito iniziò a scrivere versi che parlavano di poveri e derelitti e, sfidando la prepotenza e la tirannia degli accademici asserviti al potere, si misurò con un mestiere riservato agli uomini.

Il ruolo di questa eroina, Stefania  lo ha affidato alla figlia Amanda che con la sua fierezza e il suo candore, rispondeva bene all’esigenza materna di portare sullo schermo un personaggio forte e al tempo stesso lieve. Una scelta onesta come è onesto il film “Christine – Cristina”, che è stato girato con pochi soldi e tanto entusiasmo in otto settimane e sul set riaggiustato di un vecchio “San Francesco”.

Il risultato, dignitoso, ha però le sue tare perché, trascurando l’approfondimento storico e gli aspetti più dolorosi della vicenda, si appiattisce nell’assenza di svolte narrative in nome di una leggerezza che galleggia in superficie e a tratti scade nella monotonia. A scuotere la scena ci pensano le apparizioni di Roberto Herlitzka che interpreta Pistorius, un uomo di potere che riconosce il talento di Cristina…

Forse un pizzico di audacia e qualche mezzo in più avrebbero potuto aiutare la neo-regista a dare un carattere più incisivo e consistente alla sua creatura che assume la forma di una favola, più televisiva che cinematografica. Spuntando le armi bisogna però ammettere che nel film si rintracciano quello sguardo infantile, svagato, ironico e quella stravagante, vitale concretezza che da sempre contraddistinguono Stefania Sandrelli.