NOTIZIE

Cannes: Tavernier e La princesse de Montpensier

Il nuovo film di Bertrand Tavernier, presentato in Concorso sulla Croisette, è una soap opera storica illuminata dalla bellezza di Melanie Thierry...

La princesse de Montpensier

17.05.2010 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Avventura, cappa e spada e un triangolo d’amore in questo melodrammone storico ispirato al romanzo di Madame de Lafayette, messo in scena dal regista francese Betrand Tavernier. La pellicola è ambientata nella Francia del ‘500 – durante il regno di Carlo IX e la guerra tra papisti e protestanti. La principessa che dà il titolo al film è Marie de Mezières (interpretata dalla bellissima ventottenne Melanie Thierry), costretta a lasciare l’amore della sua vita per sacrificarsi ai giochi di potere e diventare la moglie del Principe di Montpensier. A quel punto il suo amato Le Balafré (Gaspard Ulliel), bellone con una cicatrice sulla faccia che ne risalta l’aspetto eroico, le starà addosso pur di riprendersela indietro. Ma sarà una vera questione d’amore o soltanto orgoglio ferito?

Tavernier affida lo spettatore al punto di vista del Conte de Chabannes (l’attore Lambert Wilson, visto nei panni del Merovingio nei due sequel di “Matrix”), una sorta di saggio che ha deposto le armi e che passa le oltre due ore della pellicola a fare da mentore spirituale ai protagonisti.
E nella sua ricostruzione storica, il regista finisce per mettere in scena una soap opera fatta di tradimenti in cui non c’è nemmeno traccia di tensione. La passione messa in scena non riesce a trasparire dallo schermo e lo spettatore subisce lo spettacolo passivamente. A trainare l’intero film è la potente bellezza di Melanie Thierry, presente in quasi tutte le scene e pronta ad avere ogni uomo del film ai suoi piedi: “Pensavo si trattasse di un personaggio specializzato nella manipolazione – ha detto l’attrice - la immaginavo pronta ad usare la seduzione per ottenere quello che voleva. Invece ho capito che è inconscia della sua bellezza e dei suoi poteri. Non è una calcolatrice”.

Mélanie Thierry e Bertrand Tavernier

“Volevo raccontare una storia d’amore quasi lirica – ha detto il regista - Il nostro obiettivo era quello di tirare fuori il contesto storico e allo stesso tempo mantenere la passione del libro, focalizzandoci sui sentimenti dei personaggi. Marie è una giovane donna che deve imparare dalla vita a sue spese. Deve domare e canalizzare i suoi sentimenti e fare scelte difficili e dolorose. Nel film mi schiero totalmente dalla sua parte. Nonostante il mondo in cui vive la voglia bloccare, lei è un personaggio pieno di passione. Una donna la cui forza è nutrita dalla sua voglia di abbracciare il mondo”.

Seguite il nostro speciale sul Festival di Cannes: vi invitiamo a leggere le recensioni, i gossip e le nostre interviste cliccando qui.