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Cannes: su il sipario per Gomorra

Sulla Croisette l'atteso e bellissimo film di Matteo Garrone che racconta il Sistema. Cast da standing ovation composto da attori professionisti e non. Tra questi spicca anche il sempre grande Toni Servillo.

Toni Servillo e Matteo Garrone

19.05.2008 - Autore: P.Dolce
Cannes - Applausi a scena aperta alla première di “Gomorra”, uno dei due titoli italiani in concorso al Festival. Un emozionato Matteo Garrone ha attraversato il red carpet, senza però la compagnia dello scrittore Roberto Saviano, autore dell’omonimo romanzo. Badate bene però, il film non è l’esatta trasposizione di quello che c’è nel libro. Non si tratta di un documentario no-fiction, bensì la sceneggiatura (alla quale hanno partecipato sia il regista che lo stesso Saviano) delinea alcuni personaggi che ci guidano all’interno del Sistema (il nuovo nome con cui viene indicata la Camorra). “Gomorra è un film di guerra ambientato a 150 km da Roma” – ha detto Garrone: ecco dunque le storie di due ragazzini che sognano di essere come Tony Montana ma finiranno per pestare i piedi ai boss di quartiere, il sarto che opera nel traffico di abiti per le grandi case della moda, l’uomo che gestisce lo smaltimento illegale di rifiuti tossici da nord a sud Italia, il bambino che entra nel giro sin dall’infanzia utilizzato come vero e proprio soldato e la persona che si occupa delle famiglie dei detenuti tutelati dal Sistema.

Sulla carta un’operazione che ricorda molto “Traffic” (2000), la pellicola di Steven Soderbergh premiata con l’Oscar nella quale, attraverso storie di diversi personaggi, si entrava nel mondo della droga tra Usa e Messico. Garrone però evita scivoloni sentimentali, riuscendo a realizzare un film terribilmente asciutto e veritiero. Una vera guerra che ha luogo nel nostro Paese tutt’oggi… e non c’è alcuna traccia di speranza. Il regista filma il tutto con un suo stile visionario personale e potentissimo: le immagini che scorrono davanti agli occhi sono capaci di colpire allo stomaco chi sta a guardare.

Uscito questo week-end nei nostri cinema, il film ha già fatto il pieno di spettatori: “Per me è una doppia esperienza  - ha dichiarato l’emozionato regista - Essere premiati così dal pubblico! Il film in due giorni ha incassato di più dei miei cinque film precedenti. Adesso siamo qui a Cannes e per me è la prima volta. Questo è davvero un momento unico”.

Il film è un nuovo tassello della missione cominciata con l’omonimo monologo teatrale e continuata col romanzo: questa volta gli autori non intendono fare alcun nome, ma il loro obiettivo primario è quello di raccontare un mondo, il nostro.  “E’ come se fosse un grande mosaico – ha continuato Garrone e quindi abbiamo avuto una grande libertà nello scegliere dei personaggi che a nostro avviso non erano stati mai raccontati. Abbiamo identificato un percorso narrativo, dirigendoci all’esatto opposto rispetto al libro di Saviano. Più che realizzare un adattamento fedele del libro, mi interessava concentrarmi su delle dinamiche comprensibili a chiunque. Volevo fare in modo che lo spettatore fosse lì nel bel mezzo della storia”.

Standing Ovation per il cast composto da attori professionisti e non: un’interpretazione così intensa e naturale il cui risultato è una credibilità che supera di gran lunga gli standard cinematografici. Magistrale Toni Servillo, un satana in giacca e cravatta alle prese con le discariche dei rifiuti tossici. Interprete di entrambi i film in concorso a Cannes, l’attore è già stato definito “il volto dell’Italia”.


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