L’ultima volta che l’abbiamo incontrato risale alla seconda edizione del Festival di Roma, dove aveva presentato il notevole (ma poco amato) “Un’altra giovinezza”. Un anno e mezzo dopo, Francis Ford Coppola è salutato da una lunghissima standing ovation davanti alla platea di Cannes, dove ha presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs il suo nuovo film, “Segreti di famiglia”.
Se c’e’ una parola per definire l’ultimo lavoro di Coppola, allora quella parola è proprio “potente”. Un dramma a metà strada tra noir e thriller psicologico in cui si racconta la storia, ambientata in Argentina, di due fratelli italo americani: Bennie (il poco conosciuto Alden Ehrenreich, quasi un clone di DiCaprio) che si reca a Buenos Aires alla ricerca di Tetro (Vincent Gallo), il fratello maggiore che un tempo era uno scrittore promettente. Sono passati tanti anni dall’ultimo incontro tra i due, e adesso Tetro è un uomo in fuga dalla sua vita precedente e dal padre Carlo (Klaus Maria Brandauer), maestro d’orchestra di fama mondiale… o se preferite un satana post-moderno che ha smantellato, tassello dopo tassello l’intera famiglia. I due fratelli si ritrovano, ma la scoperta di Bennie dell’ultimo lavoro incompleto di Tetro farà luce sui vecchi misteri irrisolti.
Coppola ha definito “Segreti di famiglia” (in originale "Tetro") uno dei suoi film più personali: si tratta, infatti, della terza volta che il regista gira un film da una sua sceneggiatura originale: “L’ho scritto durante il montaggio di Un’altra giovinezza. Vi garantisco che tutto quello che vi racconto è vero… ma non posso garantirvi che sia accaduto davvero” – scherza il regista.
Storico outsider del cinema americano, il regista presenta al Festival una pellicola indipendente girata in uno splendido bianco e nero, con alcune scene di flashback a colori. A 37 anni da “Il Padrino”, i temi non cambiano, famiglia, rivalità e persone malvagie: “Ma ne Il Padrino c’erano sgozzamenti, persone uccise, bombe che esplodevano e tante pistolettate!” – continua Coppola all’insegna dello humour. “Quando ho fatto quel film nel ‘72 non avevo mai conosciuto un vero gangster, sapevo solo che non parlavano con quel buffo accento italiano. Dal momento che si trattava comunque di italo americani, per metterli su pellicola ho pensato ai modi della mia famiglia. Per Tetro ho avuto l’opportunità’ di mettere la mia famiglia in un contesto argentino. Dopotutto, ci sono tantissimi italoamericani che si sono trasferiti in America Latina”.
Ancora una volta, teniamo d’occhio l’ottima performance di Vincent Gallo, uno dei pochi capaci di trasformare il suo sguardo nel giro di un secondo: un momento e’ un ragazzo angelico… ma non vorreste mai vederlo in collera! “All’inizio avrei voluto ingaggiare Matt Dillon – rivela Coppola - ma portarlo a girare in Argentina per quattro mesi sarebbe stato impossibile, lui aveva altri impegni”.
“Segreti di famiglia” è distribuito dalla Bim
Per saperne di piu'
Le foto dal film
NOTIZIE
Cannes: standing ovation per il maestro Coppola
Uno dei più grandi outsider del cinema americano presenta alla Quinzaine des Réalisateurs il potentissimo "Segreti di famiglia", noir interpretato da Vincent Gallo, Alden Ehrenreich, Maribel Verdu e Carmen Maura
14.05.2009 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato a Cannes