In piedi sul bordo del balcone, in preda alla voglia di togliersi di mezzo una volta e per tutte, viene salvato da un impulso che con lo svilupparsi della storia, diventa una vera e propria mania ossessiva.
![Jodie Foster e Mel Gibson sul set di Mr. Beaver Jodie Foster e Mel Gibson sul set di Mr. Beaver](fileadmin/mediafiles/film/articoli/201105/images/400x300/large_528560-24510181.jpg)
La parabola dell’uomo che, per riprendersi da uno stato di totale infelicità e accidia, inizia a parlare con un peluche, diventa attraverso la lente della regista una storia interessante che tenta in ogni modo di mantenere il suo focus (e cioè il tema della depressione di un cinquantenne) e provare, per quanto possibile, ad allontanarsi da soluzioni narrative scontate, sfoggiando anche una sana dose di coraggio. La Foster (che nel film interpreta la moglie di Gibson) opta per un apparente tono soft che inevitabilmente suscita simpatia e compassione verso il suo protagonista, ma il film non smette mai di sottolineare il danno che quest’uomo arreca a se stesso e a tutti coloro che gli stanno intorno.
![Jodie Foster in Mr. Beaver Jodie Foster in Mr. Beaver](fileadmin/mediafiles/film/articoli/201105/images/400x300/2-26016824.jpg)
Alla sua terza prova dietro la macchina da presa, la Foster realizza un film che chiede al suo pubblico un abbraccio, affidandosi a un attore che, come sempre (e nonostante la sua poca simpatia nella vita), mette tutto se stesso per dare vita al ruolo. E sul finale “Mr. Beaver” commuove lo spettatore liberando la tenerezza dei suoi personaggi, ritrovati e finalmente in grado di condividere il dolore.
La pellicola è distribuita sugli schermi da Medusa, cliccate qui per vedere il trailer
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