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Cannes: esperimenti genetici per Pedro Almodovar

Il regista presenta in Concorso "La Piel Que Habito", thriller che sfocia nell'horror psicologico, interpretato da Antonio Banderas

La pelle che abito - Pedro Almodovar, Antonio Banderas

19.05.2011 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Si tratta di un’esplorazione nel tormento e nelle possibilità create da un chirurgo plastico la cui mente è folle e pericolosa, eppure in “La Piel Que Habito” non mancano momenti alla Almodovar, in cui la platea di Cannes viene giù a suon di risate. Lanciato come horror dell’anima, la pellicola percorre comunque tematiche care al regista spagnolo, che abbiamo incontrato a Cannes 64.

“Durante la mia carriera da regista ci sono state fasi in cui ho sperimentato commedia e melodramma. Adesso sono passato al thriller, perché è un genere che ti permette tante possibilità e di esplorare, a sua volta, tanti altri generi. Io, infatti, non sono in grado di fare un thriller di genere, come si faceva negli anni Quaranta e Cinquanta: l’idea iniziale era quella di fare una cosa alla Fritz Lang, avevo addirittura pensato a una pellicola muta e in bianco e nero. Poi ho capito che volevo comunque fare un film alla mia maniera, un film di Almodovar”.

Il cast de La piel que habito
 
Nel film Antonio Banderas è un chirurgo estetico che intende creare nuovi tessuti di pelle: scopriamo che quello che sta preparando è uno degli esperimenti più bizzarri, pericolosi e illegali che un medico abbia mai condotto: “Ma ancora una volta metto in scena la vita di una famiglia – continua il regista – a differenza del libro ‘Tarantula’ da cui sono partito per fare il film, qui il personaggio di Banderas fa parte di una famiglia che viene dal Brasile. Volevo una famiglia feroce all’esterno della cultura cristiana spagnola nella quale sono cresciuto io. Ad un certo punto la madre di Banderas, interpretata da Marisa Paredes, afferma: di avere la follia nei suoi lombi, per sottolineare come i suoi figli siano totalmente psicopatici”.

E il regista parla anche del tema degli esperimenti genetici odierni: “In ‘La Piel Que Habito’ c’è un chiaro riferimento a Frankenstein, così come alla mitologia dei Titani o a Prometeo. Ma non è una pellicola di fantascienza, tratta argomenti attuali, come la genetica ed esperimenti che vengono condotti in Spagna mentre stiamo parlando. A Granada, ad esempio, creano pelle artificiale. L’unica cosa che ho fatto per entrare nel thriller è stata trovare un personaggio oscuro”. A interpretare quel personaggio c’è Antonio Banderas, tornato a lavorare con Almodovar dopo più di due decadi: “Questo film è una bellissima lezione sulla creazione – afferma l’attore – Sono fiero di fare parte dell’universo di Almodovar, lavorare con lui vuol dire tornare alle mie radici, tornare a casa”.

Pedro Almodovar in posa

La piel que habito” sarà distribuito nei cinema italiani dalla Warner Bros: cliccate qui per vedere il trailer.

Vi ricordiamo che Film.it è in prima linea a Cannes per raccontarvi il grande evento sulla Croisette: vi invitiamo dunque nel nostro speciale sul Festival.