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Bright Star: amore in versi per Jane Campion

La regista neozelandese torna sulla Croisette sedici anni dopo aver vinto la Palma d'oro con "Lezioni di piano". Il suo nuovo film racconta la sofferta storia d'amore tra il poeta John Keats e Fanny Browne. Protagonisti Ben Whishaw e Abbie Cornish.

Bright Star

15.05.2009 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato a Cannes
“E' passato tanto tempo dall'ultima volta al Festival e oggi sono così emozionata: ho cominciato a sentirmi così ieri sera, quando a mezzanotte sono andata personalmente a controllare la pellicola”. S'intitola “Bright Star” ed è il film che segna il grande ritorno a Cannes di Jane Campion, dopo avere trionfato sulla Croisette, esattamente sedici anni fa, con lo struggente “Lezioni di piano” che si aggiudicò la Palma d'oro.



Ambientato nella Londra del 1818, il film prende il titolo dal celebre sonetto del poeta inglese John Keats. “Il mio non è assolutamente un biopic, ma una storia d'amore – dichiara la regista - Questa è un'intensa relazione sentimentale tra Keats e Fanny Browne, raccontata dal punto di vista di lei. La conosciamo e ci innamoriamo immediatamente del suo personaggio e nel momento in cui lei si avvicina a Keats, ci innamoriamo anche di lui”.



Ad interpretare il ruolo di Fanny, ecco la 27enne australiana Abbie Cornish che comincia a conquistarsi ruoli da protagonista. Al suo fianco l'inglese Ben Wishaw che torna nei panni di un poeta dopo la sua straordinaria prova in “Io nono sono qui” (dove interpretava Arthur Rimbaud). I due protagonisti vivono una storia d'amore segreta quanto insolita: il 23enne Keats sembra dapprima non essere interessato alla ragazza (una studentessa di moda) e lei, d'altro canto, per quanto ci provi duramente, non riesce mai ad affezionarsi alla poesia. Ma, col passare del tempo, le cose cambieranno e il loro sentimento sarà capace di annientare qualsiasi cosa... tranne la malattia di lui.



Sono stata fortunata ad imbattermi in questa biografia – continua la Campion - è stato come entrare in un altro mondo. Mi ha colto davvero di sorpresa. Le lettere di Keats sono più che mai attuali, leggerle era come rievocare il suo spirito. Il film è ambientato nel passato, ma il mio scopo è sempre stato il voler raccontare una vicenda molto intima, piuttosto che focalizzarmi sui costumi o sulle scenografie. Una storia d'amore messa in scena nel più semplice dei modi”.

Nella sala Grand Théatre Lumière del Festival di Cannes, le luci si riaccendono mentre scorrono i titoli di coda del film: tanti gli applausi, ma anche qualche sbadiglio. Di certo il ritorno di Jane Campion al cinema è un evento: a sei anni dal suo ultimo film “In the Cut” - per alcuni “il fiasco che ha messo a nanna la carriera di Meg Ryan” – ma, la regista continua a mettere in scena ritratti femminili, degni di essere ricordati. E quando le chiediamo come mai così poca prolificità cinematografica, la Campion risponde: “Ho una figlia, è lei il mio miglior film. Voglio starle vicino, sempre” .

Bright Star” sarà distribuito in Italia entro l'anno dalla 01 Distribution.

Ecco a seguire il celebre sonetto di Keats

“Stella luminosa, fossi ferro come tu lo sei ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,come paziente di natura, insonne eremita,le mobili acque al loro dovere sacerdotaledi puro lavacro intorno a rive umane,oppure guardare la nuova maschera dolcemente cadutadella neve sopra i monti e le pianure.No - pure sempre fermo, sempre senza mutamento,vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,sempre desto in una dolce inquietudinea udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,e così vivere in eterno - o se no venir meno nella morte”.
 

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