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Benvenuti nel cerchio della vita

Intervista a Guillermo Arriaga, sceneggiatore di film come "21 grammi" e "Le tre sepolture" che debutta alla regia con "The Burning Plain - Il confine della solitudine".

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06.11.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Dalla sua penna sono state realizzate le storie come “Amores Perros”, “21 grammi” e “Babel”, trilogia di film realizzata da Alejandro Inarritu. Ma anche l’altrettanto notevole “Le tre sepolture”, diretto da Tommy Lee Jones. Era solo questione di tempo che uno come lui decidesse di passare dietro la macchina da presa. Stiamo parlando del messicano Guillermo Arriaga, uno dei migliori in circolazione nel mettere in scena sentimenti, persone che possono sbagliare e seconde occasioni. Il suo debutto alla regia s’intitola “The Burning Plain – Il confine della solitudine”, potente dramma presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Protagonista del film è Charlize Theron nel ruolo di una donna in fuga dal suo passato. Abbiamo incontrato il regista:

Arriaga, le sue storie non vengono mai raccontate linearmente. Ci parli di questo processo creativo mentre scrive il copione?

Non ho mai scritto una storia in maniera lineare. Non faccio così. La scrivo nel modo in cui la vedete, non la taglio a pezzi… non si può scrivere un film come questo affidandosi solo al montaggio. Devi raccontare una storia come uno parla nella vita. Quando qualcuno di racconta un evento non lo fa in maniera lineare ma passa dal presente, al passato, al futuro in continuazione. Questo è il modo naturale di raccontare, proprio come avviene nella vita.

Nelle sue storie, la morte è un elemento ricorrente. È una semplice coincidenza?
Dicono che ogni persona creativa è schiavo delle proprie ossessioni. Si dice anche che uno scrittore scriva un unico libro in tutta la sua carriera… un solo tema che sviluppa in diverse storie. Evidentemente la morte è il mio tema e la mia ossessione… e lo sarà per il resto della mia vita. Già per quanto riguarda il concetto di tempo mi hanno accostato sempre alla cultura orientale che concepisce gli eventi in maniera circolare e non cronologica. Per quanto riguarda la morte è la stessa cosa. In occidente si tende a considerarla un tabù e a non parlarne, ad evitare l'argomento. Mentre, a mio avviso, prima accettiamoche la morte fa parte della vita è meglio è per tutti noi esseri umani.

Nel creare i suoi personaggi, lei utilizza sempre un punto di vista oggettivo…

Tocca al pubblico giudicare il personaggio. Io non lo faccio mai. Questo è il più grande errore per moltissimi scrittori. Io racconto il personaggio così com’è. Detesto alcune regole di Hollywood, come quella di creare personaggi che devono per forza essere amati dal pubblico. A me piacciono le contraddizioni e i paradossi.

Ci parli ancora della sua percezione di Hollywood…
L’unica cosa che posso dirvi è che Hollywood non è un unico blocco di cose. Ha tante realtà. Non  è un posto solo per fare film commerciali, ma anche per fare buoni film. In questo film ho lavorato con un produttore che ha fatto tanti blockbuster … eppure eccolo qui nel mio film. Sono stati davvero interessati a fare un buon film. È sbagliato giudicare Hollywood come un impero di merda! Ma anche come una comunità molto generosa.

The Burning Plain è la storia di tre donne alle prese con l’amore e con il dolore…
Io non voglio scrivere di donne vittime, ma voglio che le donne che riconoscano l’importanza dell’amore… tutti i tipi d’amore. Prendete ad esemprio il personaggio di Kim Basinger. Una donna sposata che s’innamora di un altro uomo. Questi due personaggi vivono in una società che condanna questo tipo di amore. Penso che moltissime donne abbiano tante opportunità nella vita di innamorarsi.  E sono certo che molte avrebbero accolto questa grande opportunità. Sono gli altri che condannano quest’amore trasgressivo. Non sai mai quando t’innamorerai di qualcuno. Conosco tante donne sposate a cui è successo, dicono io non mi innamorerei mai di qualcun altro… e invece succede!


Vi ricordiamo che “The Burning Plain – Il confine della solitudine” arriverà nei cinema da questo venerdì. La pellicola è distribuita da Medusa