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"Antenna", nudità dell'anima nipponica

In continuo equilibrio tra buchi di passato e presente, realtà e fantasia, abilmente sottolineato in passaggi quasi impercettibili, Yuichiro, il protagonista del film, cerca una via di fuga alla sua sofferenza. Crede di trovarle nel sesso, ma non in quello tradizionale.

Antenna

12.04.2007 - Autore: Elena Dal Forno
Ecco un bel caso per il dottor Freud. Un film che è decisamente un piccolo manuale di psicanalisi questo \"Antenna\", del giovanissimo regista giapponese Kazuyoshi Kumakiri (appena 29enne), tratto dall\'omonimo libro di Randy Taguchi, presenti entrambi in sala alla proiezione. Il lungometraggio, in concorso qui a Venezia, è stato presentato nella categoria Controcorrente.   Gli elementi di \"disastro\" nell\'infanzia del giovane Yuichiro ci sono tutti. La sorellina Marie scompare - si crede rapita all\'uscita da scuola, ma Yuichiro era con lei e non ricorda (ecco il dramma rimosso), il padre è morto, lo zio si suicida in camera da letto e tocca a lui scoprirlo, il fratellino Yuya, cresciuto dalla madre come fosse la figlia perduta, è soggetto a crisi e raptus quasi epilettici.   In continuo equilibrio tra buchi di passato e presente, realtà e fantasia, abilmente sottolineato in passaggi quasi impercettibili, Yuichiro cerca comunque una via di fuga alla sua mente continuamente alla ricerca di risposte alla sua sofferenza. Crede di trovarle nel sesso, ma non in quello tradizionale (e non poteva essere altrimenti), bensì nel sadomaso praticato da Naomi, una mercenaria alla quale oserà confidare tutti i suoi segreti e i suoi lati oscuri.   In una memorabile scena dove la vera masturbazione diventa quella mentale, nella quale Naomi invita il ragazzo \"a far uscire tutto\", Yuichiro prenderà coscienza delle violenze rimosse di cui è stato spettatore (Marie veniva violentata dallo zio) e di cui si è reso protagonista, della sua fragilità ma anche del suo coraggio a voler cambiare l\'equilibrio delle cose. Un coraggio necessario per andare avanti.   Chi si aspetta scene di sesso e annessi giochi sadomaso resterà deluso, non si vede nemmeno un seno. Volutamente, perchè la vera nudità con la quale fare i conti è quella della nostra mente. E la voce della nostra coscienza, la paura dei nostri incubi, la voglia di sconfiggere il male e superarlo.   Che c\'entra l\'antenna allora? L\'antenna è semplicemente il simbolo, gigantesco, quasi inscalabile, ma non così impossibile se si vuole, del peso e dei sensi di colpa della nostra coscienza. Yuya vi sale in cima facilmente, Yuichiro farà più fatica, ma ci arriverà.  
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