Teresa Ann Savoy

La Savoy, fuggita di casa a 16 anni per raggiungere una comune hippy in Sicilia a Terrasini dove tra l'altro conobbe Giuliana De Sio, balzò all'attenzione dei media dopo la sua apparizione sul mensile Playmen (ottobre 1973).  L'anno successivo, Alberto Lattuada lancerà la sua carriera cinematografica, offrendole la parte della quindicenne ritardata Clotilde in Le farò da padre. Seguì poi Vizi privati, pubbliche virtù di Miklós Jancsó.  Dopo questo film, la Savoy incontrò Tinto Brass; con lui girò Salon Kitty nel 1976 e Caligola nel 1979. In quest'ultima pellicola (prodotta da Bob Guccione, proprietario di Penthouse) la Savoy prese il posto di Maria Schneider nel ruolo di Drusilla: la Schneider, infatti, all'ultimo momento decise di non voler girare scene di nudo, defilandosi dal progetto.  Negli anni '80 reciterà in numerosi film: La disubbidienza (di Aldo Lado, con Stefania Sandrelli - 1981), Il cuore del tiranno (ancora di Jancsó - 1981), Il ragazzo di Ebalus (di Giuseppe Schito - 1984), D'Annunzio (di Sergio Nasca, di nuovo con Stefania Sandrelli - 1985) e La Donna del traghetto (di Amedeo Fago - 1986). Non mancarono poi neppure i lavori televisivi, come Poco a poco, La Certosa di Parma, Rose, La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!.  Improvvisamente, nel 1986 la Savoy abbandonò le scene, salvo un'apparizione nel 2000 in un film di Ettore Pascucci, La fabbrica del vapore, il primo film italiano girato in digitale.  Tuttora vive a Milano e ha due figli.

(wikipedia)