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Ruggero Deodato

DATA DI NASCITA: 07/05/1939
LUOGO DI NASCITA: Potenza
DATA DI MORTE:
Ruggero dimostra sin da piccolo attitudine per il mondo dello spettacolo. A sette anni dirige un'orchestra e come maestro di musica fa una turnè in Danimarca, tuttavia si rifiuta di andare a lezione da un vero professore, nonostante le insistenze della madre. A quattordici anni abita ai Parioli, un quartiere elegante di Roma dove vive molta gente di cinema. Inoltre gli studi di Cinecittà sono a due passi e Deodato ha modo di conoscere molti registi, o meglio, come dice lui, le figlie dei registi. Debutta nel cinema come comparsa ma la sua carriera di attore si interrompe presto. Grazie a Roberto Rossellini comincia a lavorare come assistente alla regia nei film "Viva l'Italia" (1960), "Il generale della Rovere" (1959), "Era notte a Roma" (1960), "Vanina Vanini" (1961) e "L'età del ferro" (1964). E' assistente anche di Carlo Ludovico Bragaglia in alcune pellicole, la più importante è di sicuro "Ursus nella valle dei leoni" (1962), ma va citata pure "Pastasciutta nel deserto" (1961). Quindi lavorò con Sergio Corbucci in "Il figlio di Spartacus", "Gli onorevoli" (1963), "Il monaco di Monza" (1963), Il giorno più corto (1963), Totò sexy (1963), Johnny Oro (1966),"I crudeli" (1966) e "Django" (1966). Con Bruno Corbucci realizza due film con protagonista Little Tony: "Marinai in coperta" (1967) e "Peggio per me..meglio per te" (1967), oltre a una serie televisiva con protagonista Alberto Lionello. Nel 1968 esordisce alla regia con quattro pellicole che spaziano dalla commedia sexy al fantastico-avventuroso. Si tratta di: "Donne.. botte e bersaglieri", "Vacanze sulla costa Smeralda", "Gungala la pantera nuda" e "Fenomenal e il tesoro di Tutankamen". Nel 1969 dirige "I quattro del Pater Noster" che soltanto nel titolo vuole essere una parodia de "I quattro dell'Ave Maria", "Zenabel" e alcuni episodi del serial televisivo 'Triangolo Rosso'. Tra il 1971 e il '73 gira: "Il buio", "L'ascensore", "Acqua alla gola", "Il rapido delle 13.30", "L'ultima cifra" e "Scala Reale". Poi torna al cinema con un thriller erotico e un poliziesco atipico: "Ondata di piacere" (1975) e "Uomini si nasce poliziotti si muore" (1976). Quindi dirige due film così diversi come "Ultimo mondo cannibale" (1976), che dà il via alla famosa trilogia, e "L'ultimo sapore dell'aria"(1978). Il 1979 si ricorda per il cult "Cannibal Holocaust". Nel 1983 gira "I predatori di Atlantide" dove si ritaglia anche una particina come attore, quindi nel 1984 completa la mitica trilogia con "Inferno in diretta", film crudo e spietato forse ancor più di "Cannibal Holocaust". Ritorna al thriller psicologico con "Un delitto poco comune" (1988) "Ragno gelido" (1989), dove fa una rapida comparsa da attore, e "Vortice mortale" (1994). Ultimamente ha partecipato in un piccolo cameo all'horror di Eli Roth "Hostel: Part II" (2007).