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Montgomery Clift

DATA DI NASCITA: 17/10/1920
LUOGO DI NASCITA: Omaha, Nebraska
DATA DI MORTE: 23/07/1966
Proveniente da una famiglia agiata, durante l'infanzia ricevette una solida formazione culturale, soggiornando più volte in Europa, visitando città e musei e imparando il francese, il tedesco e anche l'italiano. All'età di tredici anni debuttò in teatro e in seguito interpretò diversi ruoli a Broadway. Lì conobbe e fu il protetto dei coniugi Alfred Lunt e Lynn Fontanne, che lo formarono e lo indirizzarono verso la sua carriera d'attore.
Il suo debutto cinematografico fu nel western Il fiume rosso (1948), accanto a John Wayne per la regia di Howard Hawks, mentre nello stesso anno fu diretto da Fred Zinnemann nel drammatico Odissea tragica. L'anno seguente interpretò il ruolo dell'avido cacciatore di dote Morris Townsend ne L'ereditiera di William Wyler, con Olivia De Havilland. Nel 1951 diede un'intensa e indimenticabile interpretazione dell'ambizioso George Eastman nel film Un posto al sole di George Stevens, accanto a Elizabeth Taylor, con la quale instaurò un forte e duraturo rapporto di amicizia e di affetto.
Seguirono altre buone prove attoriali in Io confesso (1952) di Alfred Hitchcock, interpretò con efficacia il tormento interiore di Padre Logan, un prete accusato ingiustamente di omicidio, ma che ha ricevuto in confessione il vero nome dell'assassino; in Stazione Termini (1953) assieme a Vittorio De Sica; in Da qui all'eternità (1953) in cui fu nuovamente diretto da Fred Zinnemann e recitò accanto a stelle del calibro di Burt Lancaster, Deborah Kerr e Frank Sinatra.
Durante la lavorazione de L'albero della vita (1957) ebbe un gravissimo incidente stradale in cui riportò gravi ferite al volto, tra cui la frattura della mandibola, che mutarono la bellezza e l'espressività dei suoi lineamenti. La dipendenza dall'alcol e una forte depressione, aggravate dalla crescente difficoltà a tenere nascosta la propria omosessualità, lo fecero sprofondare verso un abisso di tormento e di autodistruzione.
Nell'ultimo periodo della sua vita riuscì ancora a fornire altre ottime interpretazioni, come nei film I giovani leoni di Edward Dmytryk, Improvvisamente l'estate scorsa di Joseph L. Mankiewicz, Gli spostati (1961) di John Huston, Vincitori e vinti (1961), in cui ritrasse il tormentato Rudolph Petersen, testimone degli orrori nazisti al processo di Norimberga, e Freud, passioni segrete (1962), in cui interpretò il padre della psicoanalisi.
Si spense a New York il 23 luglio 1966, all'età di quarantacinque anni, a causa di un attacco cardiaco: con lui se ne andò il capostipite di una generazione di ribelli, come Brando e Dean, che seppero rendersi interpreti delle profonde difficoltà esistenziali dei giovani nel secondo dopoguerra.

Oscar
oscar nomination miglior attore 

 

Oscar
oscar nomination miglior attore Un posto al sole