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Liv Ullmann

DATA DI NASCITA: 16/12/1938
LUOGO DI NASCITA: Tokyo
DATA DI MORTE:
Figlia di un ingegnere norvegese, fin dalla più tenera età Liv vive nelle metrolpoli di Tokyo, Ottawa, New York e Oslo. Dopo aver frequentato una scuola di Trondheim, all'inizio degli anni Cinquanta, appena terminati gli studi si butta nella recitazione che è la sua più grande passione. La sua bravura emerge immediatamente tanto è vero che in pochissimi anni è già la protagonista di piece come 'Il diario di Anna Frank' (1957), 'L'Amleto' (1959), 'Romeo e Giulietta' (1964) e 'Giovanna d'Arco' (1965). Esordisce al cinema nel 1957 nella commedia "Fjols til fjells" dell'attrice Edith Carlmar, seguito da altri film della stessa regista. Il 1960 è l'anno del suo matrimonioc dal quale poi divorzierà nel 1965, per intrecciare una lunga relazione con il regista Ingmar Bergman, dalla quale nascerà sua figlia, l'attrice Linn Ullmann. Ma Bergman non sarà solo il padre di sua figlia, ma anche il regista che maggiormente la utilizzerà nelle sue pellicole: "Persona" (1966), "L'ora del lupo" (1967), "La vergogna" (1968) e "Passione" (1969). Nel 1971 gira il poliziesco "L'uomo dalle due ombre" di Terence Young, nel quale la Ullmann recita accanto a Charles Bronson e James Mason, anche se l'apice della sua carriera lo troverà con "Karl e Kristina" (1971) di Jan Troell, nel quale interpreta il ruolo di una contadina che emigra negli States, ruolo che le permetterà di ricevere la sua prima nomination all'Oscar come miglior attrice protagonista, nonché un Golden Globe nella stessa categoria. Torna a recitare per il suo compagno nel 1973 in "Sussurri e grida", con cui ottiene il David Speciale per l'interpretazione che condividerà con le altre colleghe presenti nel film. Vince il suo secondo David come miglior attrice straniera per il televisivo 'Scene da un matrimonio' (1973), dove interpreta Marianne, una comune donna sposata la cui vita viene narrata lungo 10 anni di matrimonio. Per "Casa di bambola" (1975) di Henrik Ibsen, arriva la seconda nomination all'Oscar come miglior attrice protagonista per L'immagine allo specchio (1976) e come se non bastasse, anche una seconda candidatura ai Tony Award per "Anna Christie" di Eugene O'Neill. Molto amata anche dal cinema americano, appare nella pellicola "Quell'ultimo ponte" (1977) di Richard Attenborough e Sidney Hayers e nel film "L'uovo del serpente" (1977) di Bergman, con David Carradine. Membro della giuria del Festival di Cannes nel 1978, recita accanto a un'altra Bergman, la bravissima Ingrid in "Sinfonia d'autunno" (1978), vincendo il David come miglior attrice straniera. D Il 1982 è l'anno del suo esordio come regista con il segmento 'Partine' nel film "Love" con Annette Cohen e Nancy Dowd. Presidentessa della giuria del Festival di Berlino nel 1984, sposa l'anno seguente Donald Saunders. Per il cinema italiano lavora con Mario Monicelli in "Speriamo che sia femmina" (1986), accanto a Catherine Deneuve, e in "Mosca addio" (1986) di Mauro Bolognini. Negli anni Novanta, si occupa maggiormente di regia firmando "Sofie" (1992), "Kristin Lavransdatter" (1995), "Lumière et compagnie" (1995) e "L'infedele" (2000). Diventata presidentessa della Giuria del Festival di Cannes nel 2001, torna a essere diretta da Bergman ne "Sarabanda" (2003).