Francesco Mule'

Il pubblico meno giovane lo ricorda come il goffo protagonista di uno sketch pubblicitario di Carosello, relativo ad una famosissima marca di birra italiana. Alla carriera di attore ha affiancato quella di doppiatore, la sua voce è rimasta legata al personaggio dell'Orso Yoghi, da lui caratterizzato.  Ha partecipato, quasi sempre come caratterista comico, a numerosi film commedia, prevalentemente fra gli anni cinquanta e gli anni sessanta.  Fra i tanti premi vinti, il "Premio Eurako" consegnatogli a Termini Imerese, città nativa del padre.  Figlio di un noto musicista, il compositore Giuseppe Mulè che per anni aveva diretto l'Accademia di Santa Cecilia, Francesco aveva manifestato giovanissimo il suo interesse per il mondo dello spettacolo, ma si sentiva attratto più dal teatro che dalla musica. Si iscrisse all'Accademia di Arte Drammatica e fece un esordio promettente con Renzo Ricci che lo scritturò nella sua compagnia. In realtà il teatro doveva rimanere una parte non molto importante nella sua attività professionale.  Fece ruoli da caratterista in repertorio brillante, e negli anni Cinquanta fu in compagnia con Elsa Merlini e Alberto Lupo. Ma il suo vero incontro con il pubblico avvenne con la televisione. Già la sua voce, duttile, gradevole, che aveva caratterizzato nel doppiaggio personaggi dai toni esasperati nel grottesco, era conosciuta ed amata dagli ascoltatori della radio. La trasmissione di maggior successo era stata "Tutti insieme alla radio". La televisione cominciò ad usare anche il suo faccione simpatico, il sorriso chiaro che poteva passare dal candore all' ironia, l'espressione di stupore che stava benissimo su quella faccia e su quel fisico da ragazzo ipernutrito.
Nel cast di commedie brillanti e di trasmissioni di varietà, Francesco Mulè acquistò la sua piccola popolarità e il cinema se ne servì, sia pure marginalmente, per quel filone che, negli anni Sessanta, aveva per protagonista via Teulada e i personaggi televisivi. Ancora grazie alla sua voce, Francesco Mulè conquistò anche il pubblico dei giovanissimi, per il quale fece parlare un notevole numero di personaggi dei fumetti. Il più popolare è Yoghi, l'orso creato da Hanna e Barbera, a cui Francesco Mulè, coi suoi giochi di intonazioni e bizzarre modulazioni, diede un elemento di simpatia in più. Un altro ruolo che Mulè svolgeva con eleganza era quello di garbato intrattenitore. Il pubblico televisivo lo ricorda come presentatore, in abito da sera, della serie "Giallo Club", in cui personalizzò a suo modo Hitchcock che introduceva i suoi gialli.  Muore la sera di domenica 4 novembre 1984 all'età di 58 anni in un Ospedale romano, dove era stato ricoverato qualche tempo prima per una grave malattia che lo ha condotto alla prematura scomparsa.

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