Eduardo Noriega

Eduardo inizia a fare le prime esperienze di recitazione girando vari corti con gente come Carlos Montero, Alejandro Amenàbar e Mateo Gil. Nel 1995 avviene il debutto sul grande schermo con il film di MArmendàriz "Historias del Kronen", ma il film che lo porta al successo è quello del 1996 dell'esordiente ventiquattrenne Alejandro Amenabar, "Tesis", un thriller di suspence e paura in cui interpreta un giovane e misterioso studente. Subito dopo ottiene il ruolo di protagonista assoluto, accanto a Penelope Cruz "Apri gli occhi" di Amenabar. Il ruolo di Cesar, un dongiovanni rimasto sfigurato in seguito ad un incidente d'auto, gli vale la candidatura al premio Goya 1999 come miglior interprete maschile. Sempre nel 1999 è protagonista di "Nadie conce a nadie", realizzato da Mateo Gil, fedele scenografo di Alejandro Amenabar. Lo stesso anno recita in "La Fuente Amarilla" di Miguel Santesmases, e un anno più tardi interpreta la scomodo ruolo di un giovane e tormentato bandito omosessuale, amante del suo socio nel film di Marcelo Pineyro, "Plata Quemada". Il film, di forte impatto emotivo e di grande successo, ha vinto il premio Goya come miglior pellicola in lingua spagnola. In rapida successione interpreta ben quattro film: "El Espinazo del Diablo", un film fantastico di Guillermo del Toro; poi è la volta di "Guerreros", "Visionarios", che narra di una serie di misteriose apparizioni della Madonna nella Spagna degli anni 30; e infine "Novo" (2003), in cui è un giovane afflitto da una rara forma di amnesia, usato dalle sue colleghe di ufficio, come piacevole giocattolo erotico. I suoi più recenti lavori lo vedono protagonista di pellicole come "Wolf", "Mon ange" (2004) di Serge Freydman con Vanessa Paradis. Ha lavorato alla pellicola "Alatriste" (2006) di Agustín Díaz Yanes e nel thriller "Transsiberian" (2008).