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Anna Maria Ferrero

DATA DI NASCITA: 18/02/1934
LUOGO DI NASCITA: Roma
DATA DI MORTE:
Il suo esordio nel cinema fu casuale ed avvenne nel 1949 quando l'attore e regista Claudio Gora la notò mentre era a passeggio in via Aurora a Roma. La fermò e le propose un provino per Il cielo è rosso, film tratto da un romanzo di Giuseppe Berto. Il provino fu positivo e, appena quindicenne, la futura attrice venne scritturata. Per omaggiare il suo padrino, il musicista statunitense Willy Ferrero, sceglierà di prenderne il cognome, diventando Anna Maria Ferrero, anche per il fatto che egli stesso sarà l'unico a incoraggiarla ad intraprendere la carriera d'attrice, al contrario dei suoi genitori, specie suo padre, che si dimostreranno in un primo momento contrari alla scelta della figlia. Subito dopo aver interpretato il film di Gora, prende parte alla pellicola in costume Il conte di Sant'Elmo di Guido Brignone, nello stesso anno viene chiamata dallo scrittore Curzio Malaparte, al suo esordio dietro la macchina da presa, per un piccolo ma significativo ruolo nel film Il Cristo proibito, in entrambi i film si doppia con la propria voce, al contrario del suo esordio, dove a prestarle la voce era Germana Calderini. Anche successivamente, Anna Maria sarà doppiata pochissime volte, grazie alla sua perfetta dizione.  Nel 1952 è impegnata nella lavorazione del suo primo film da protagonista, Le due verità di Antonio Leonviola, nonostante la giovane età, Anna Maria offre un'ottima interpretazione, e finalmente la critica incomincia ad accorgersi di lei, questa volta senza fare confusione, così come registi e produttori, infatti l'anno successivo si rivelerà il più prolifico della sua carriera, interpreta addirittura otto film, tra cui spicca la sua commovente e realistica interpretazione nel film Le infedeli di Mario Monicelli. Nel settembre del 1953 partecipa alla 14ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, questa volta non più in qualità di sola ospite. Nella rassegna viene proiettato il film Napoletani a Milano dove Anna Maria recita ancora una volta accanto ad Eduardo de Filippo e, grazie alla sua sempre ottima interpretazione, l'attrice sarà ammirata come una delle più interessanti giovani promesse del cinema italiano dell'epoca. Anche il 1954 si rivelerà un grande anno per Anna Maria, darà sfoggio della sua bravura nel film Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani, ancora una volta nella parte di una servetta, e soprattutto in Totò e Carolina, dove con la sua passionale recitazione, riesce a stare sullo stesso piano recitativo di Totò stesso. Tuttavia i ruoli che le vengono proposti sono tutti un po' simili, ricalcano tutti il personaggio della ragazza debole ed ingenua, insicura nelle sue scelte, lasciata a se stessa. Le parti che le vengono assegnate sono tutte molto brevi e poco consistenti, per questo motivo Anna Maria decide di tentare con il teatro, dove potrà dimostrare appieno le sue doti recitative. Dopo numerosi tentativi, alla fine del 1953 entra a far parte della compagnia teatrale di Vittorio Gassman, che sarà suo compagno artistico e di vita per sette anni, fino al 1960, anche se la loro relazione burrascosa sarà costituita da continue separazioni e riappacificazioni.  Se in un primo momento il ruolo di prima attrice nella compagnia era affidato ad Anna Proclemer, Anna Maria saprà comunque conquistare tale traguardo, soprattutto nel repertorio shakespeariano di Gassman, interpretando ovviamente Desdemona nell'Otello e Ofelia nell'Amleto, entrambi gli spettacoli saranno trasmessi anche per la Rai tra il 1955 e il 1957.  Il 1954 sarà per Anna Maria anche un anno molto triste: a dicembre morirà Willy Ferrero, l'uomo a cui molto ha dovuto per la sua formazione professionale. Concentrandosi con il teatro, l'attrice dirada le sue partecipazioni cinematografiche, partecipando a modeste pellicole di cassetta, anche al fianco di Gassman, come in Giovanni dalle bande nere, oppure banali commedie come Una parigina a Roma, insieme ad Alberto Sordi, che non valorizzano affatto né la sua bravura né la sua bellezza. Nel 1957 è degna di nota la sua interpretazione nel ruolo di Anna Damby, nella riduzione cinematografica di Kean di Sartre, la prima regia di Vittorio Gassman. Tornando alla carriera teatrale di Anna Maria, il 1958 sarà l'anno della sua consacrazione artistica: è la protagonista della commedia Irma la dolce di Alexandre Breffort, messo in scena sempre da Gassman con la collaborazione di Luciano Lucignani. La commedia si rivelerà un successo di pubblico e di critica, che fino a quel momento aveva inspiegabilmente ignorato Anna Maria anche a teatro. Sarà l'ultimo contatto professionale e umano tra i due attori, anche se successivamente gireranno insieme ancora due film, Le sorprese dell'amore e Il mattatore, oltre ad alcuni caroselli per la Perugina. I due si separeranno bruscamente. All'inizio del 1960 ci sarà un tentativo di riavvicinamento da parte di Gassman, che proporrà ad Anna Maria una parte nella commedia Un marziano a Roma di Ennio Flaiano, ruolo che poi andrà all'attrice Ilaria Occhini. Se il 1960 si rivelerà per Anna Maria un anno non molto positivo dal punto di vista sentimentale, non si può dire lo stesso della sua carriera cinematografica, che da un paio di anni ha subito un'improvvisa impennata. Accantonato per il momento il teatro, e senza le imposizioni di Gassman, l'attrice accetta di partecipare alle numerose pellicole che le vengono proposte dai produttori, ma i ruoli che le vengono assegnati sono poco consistenti. Fra quelli interpretati in questo periodo, va ricordato soprattutto quello di Ninetta nel film Il gobbo di Carlo Lizzani, pellicola post-resistenziale ispirata alle vicende di Giuseppe Albano. A detta della stessa attrice, sarà la sua migliore interpretazione di sempre.  Ma il 1960 segnerà per Anna Maria un incontro che cambierà non poco la sua vita. In aprile ad una festa a casa dell'attore Pierre Brice incontra l'attore francese Jean Sorel, all'epoca pressoché sconosciuto. I due si fidanzeranno e di lì a poco si sposeranno. L'anno successivo Anna Maria sarà la protagonista del film L'oro di Roma di Carlo Lizzani, con cui l'attrice ha un'ottima amicizia, e lei stessa suggerisce al regista che proprio al suo nuovo compagno venga affidato un ruolo nel film. Anna Maria preferisce recitare insieme all'attore francese, evitando così quelle distanze fatali che avevano contribuito a far fallire la sua precedente relazione con Vittorio Gassman. Non sarà la prima volta che l'attrice aiuterà la carriera del marito con le sue conoscenze.  L'attrice si sposerà comunque nel 1962, e recita con il marito ancora una volta, nella commedia Un marito in condominio del 1963. Dopo essere stata protagonista di una rinascita artistica ad inizio del 1960, Anna Maria decide improvvisamente di lasciare tutto. L'attrice romana non spiegherà mai il vero motivo di tale rinuncia, favorita tra l'altro proprio da Sorel, forse perché in 15 anni di carriera cinematografica e 10 di quella teatrale, le occasioni per dimostrare tutto il suo talento sono state molto poche, o forse perché spinta dal desiderio di dedicarsi alla famiglia. L'ultimo suo film è Controsesso del 1964, una dimenticabile commedia, dove Anna Maria è protagonista del primo episodio accanto a Nino Manfredi. La sua vita proseguirà lontano dai set cinematografici, da tempo trasferitasi a vivere nella periferia di Parigi, tornando raramente in Italia. Non riuscirà a diventare madre, e questo fatto si ripercuoterà negativamente sul suo matrimonio con l'attore francese. Nel decennio successivo le notizie sulla sua vita saranno pochissime, l'attrice concederà solo alcune interviste ai vari quotidiani dell'epoca, mentre le sue apparizioni pubbliche saranno praticamente nulle. Un suo ritorno sui set cinematografici era previsto per il 1985, in un piccolo ruolo nel film Maccheroni di Ettore Scola. Alla fine ci ripensò e quello fu il suo ultimo contatto con il mondo del cinema.  L'ultima apparizione in pubblico di Anna Maria è nell'aprile del 2008, quando fa parte della giuria del Busto Arsizio Film Festival, accanto al marito Jean Sorel, in occasione è stata proiettata la versione restaurata del film L'oro di Roma.

(wikipedia)