Dicevano che Clint Eastwood aveva due espressioni: con e senza il cappello. Perciò noi di Film.it riteniamo ingiusto quando si dice la stessa cosa di Nicolas Cage (a parte il discorso del cappello). E’ ingiusto, perché Nic Cage ha UN SACCO di espressioni. Tante quante sono le sue parrucche. Avete mai visto un attore così devoto al suo mestiere? Così impegnato a rendere UNICO ogni singolo personaggio da lui interpretato? Un vero attore di metodo, uno che non si toglie il parrucchino finché non ha girato i contenuti extra del DVD. Un uomo che del cinema ha capito l’essenza – il grande sogno di celluloide in cui tutti, bianchi, neri, calvi… possono essere finalmente uguali! In occasione dell’uscita di “Bangkok Dangerous” (qui la recensione), in cui sfoggia capello lungo e attaccatura alta con grande sprezzo del buon gusto, rivediamo la carriera tricologica di Nicolas Cage, il re delle parrucche!
5. “Con Air”
Dopo otto anni di carcere, l’eroe di Desert Storm Cameron Poe sta già pregustando la seduta dal suo barbiere di fiducia. Ma Cyrus “vaiolo”, un pericoloso psicopatico, dirotta l’aereo che sta trasportando i detenuti. Cyrus ha programmato l’evasione perfetta, ma non ha calcolato lui, Cameron, un uomo che farà di tutto pur di tornare alla sua vita ed a un taglio di capelli decente (e alla fine lo dice, pure)! Seriamente, qui Cage sembra un vecchio hippie che non accetta di scendere a patti con la sua calvizie incipiente. E non è una bella idea trascinare otto metri di capelli in mezzo alle esplosioni: se non t’ammazza John Malkovich, ci penserà una bella fiammata sullo scalpo! Insomma, lo sa anche Jerry Bruckheimer: quando si fa il lavoro sporco, bisogna comunque farlo in sicurezza…
4. “Arizona Junior”
Parrucca o non parrucca? Bella domanda. Sono passati 23 anni da “Arizona Junior” dei Fratelli Coen, e non sappiamo in quale stato fosse la fronte dell'attore all’epoca. Quello che sappiamo è che mai al cinema si era visto qualcosa del genere: un ardito mix di cera per candele, gel e sputo di cammello, ideato dal famoso hair stylist Jean Louis David, che aggiunge un inedito livello di lettura al film, e racchiude in sé lo spirito ribelle che definisce il protagonista Herbert “Hi” McDunnough. Un uomo che, sembra volerci dire il suo taglio, ha sempre vissuto con la testa fuori dal finestrino della vita.
3. “Il ladro di orchidee”
In questo film, Nic interpreta due fratelli, Charlie Kaufman (sì, come lo sceneggiatore) e il suo gemello Donald. Il primo è il classico artista socio-fobico, introverso e incapace di vivere al di fuori del mondo fittizio che crea nei suoi script. Il secondo invece è tutto l’opposto: vitale, magari un po’ stupido, ma con un serio obbiettivo, scrivere il copione di un blockbuster alla Michael Bay. Da cosa li distinguiamo? Dai capelli. Avete capito bene. Donald è Cage al naturale, Charlie è… diverso. Quello che si staglia sulla sua calotta cranica è una via di mezzo tra una spugna per i piatti, un porcospino schiacciato dai pneumatici di un SUV e la vegetazione mediterranea arsa da un incendio. Un colore sul marroncino chiaro e una consistenza che da sola spiega perché le donne lo disprezzano: immaginate passare le mani tra quei capelli su base giornaliera. Brrr!
2. “Peggy Sue si è sposata”
Se Elvis fosse stato risucchiato da un tornado e sputato fuori per poi atterrare ai centosessanta all’ora su un letto di phon accesi, il risultato sarebbe molto più timido della zazzera inspiegabile che Cage sfoggia in questo classico di suo zio Francis Ford Coppola. Davvero, Nic, che avevi in testa (ha-ha)? Ok, siamo nel 1960, ma questo non significa che tu debba per forza ridefinire il concetto di “banana”. Un secondo posto meritatissimo per l’ennesima prova di quanto Nicolas Cage sia l’uomo che cercate, se volete davvero che la visione nella vostra testa venga impressa su pellicola senza ritocchi. Voi fareste di tutto per non annacquare l’idea originale, lui farebbe di tutto pur di sognare ancora di avere i capelli. That’s a Bingo!
1. A pari merito: “Season of the Witch” e “L’apprendista stregone”
Guardate bene le due immagini a confronto, perché questi due film segneranno per sempre l’immaginario tricologico di Nicolas Cage. “Season of the Witch” e “L’apprendista stregone” usciranno a pochi mesi di distanza, e l’estrema somiglianza ci fa sospettare che siano stati girati in simultanea. Cioè, guardate con attenzione queste foto: è chiaro che si tratta della stessa parrucca! Dunque, ecco lo scenario possibile: Cage girava “L’apprendista stregone” di giorno e “Season of the Witch” – che tanto è tutto ambientato al buio – di notte! Pensateci, non può che essere andata così: Cage è entrato nel Magazzino delle Parrucche (noto capannone di Los Angeles dove le star si recano per creare il look dei loro personaggi); lì ha trovato questo cespuglio arruffato ma dall’aria invitante e BAM!
Ha capito all’istante di avere azzeccato l’aspetto del cavaliere medievale che dà la caccia alle streghe. Poi ha pensato che alla fine tra cavalieri e maghi non c’è molta differenza (un po’ come tra cinesi e giapponesi, o tra italiani e francesi), perciò ha deciso di adottare lo stesso taglio per entrambi! Solo un genio poteva unire con tale destrezza l’arte e l’arguzia pratica che gli permesso di girare due film allo stesso tempo e RIEMPIRSI LE TASCHE DI SOLDI. Urrà per il mitico Nic!
P.S.: non avercene a male, Nic. Si scherza. Noi ti vogliamo bene!
Per saperne di più su Nic Cage
La recensione di Bangkok Dangerous
Il trailer de L'apprendista stregone
La nostra intervista all'attore
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Top Five: i capelli di Nicolas Cage!
In occasione dell'uscita di "Bangkok Dangerous", rivediamo insieme la carriera di Nicolas Cage dal punto di vista... delle sue capigliature! Tra improbabili ciuffi, stempiature vistose e tanto sprezzo del buon gusto...
28.01.2010 - Autore: Marco Triolo