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Raoul Bova, libero e bello

Il successo arrivò perché è bello, poi Raoul Bova ha voluto dimostrare di essere anche bravo. Per molti è ancora un sex symbol, ma lui si tiene lontano dal gossip, libero da ogni incasellamento

Raoul Bova

12.11.2010 - Autore: Federica Aliano
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Bisogna che lo ammetta: fino a qualche anno fa avevo appioppato a Raoul Bova un soprannome, il Velino. Tanto per indicare un uomo bello ma dallo scarso talento che aveva giocato tutto sul proprio fascino. Non c’è niente di meglio per chi fa questo mestiere dell’essere smentito, piacevolmente sorpreso, e del doversi ricredere. Raoul Bova non solo ha cervello, ma è uno dei pochissimi attori (tutti lo affermano, ma per quasi nessuno è vero) che, nonostante in passato abbia avuto la sua dose di calendari, è riuscito a non farsi fagocitare dal bieco star system italiano. È libero dall’incasellamento e ogni tanto fa anche qualche capatina in produzioni estere, come per “Sotto il sole della Toscana”, dimenticabile love story con Diane Lane, “Alien vs. Predator” e, ultimo ma non ultimo, l’imminente “The Tourist”.

Raoul Bova ai tempi dei calendari – la gabbia già gli stava stretta

E scambiare due chiacchiere con lui (dopo soli cinque minuti non sembra nemmeno più un’intervista) è davvero rilassante, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcuno che non mente. Sicuramente è ancora bello, anzi sotto molti aspetti l’età gli gioca a favore, alto e atletico com’è e con un sorriso aperto e coinvolgente. Poi, anche se è timido e riservato per quanto riguarda la sua famiglia, è un tipo sincero che rivela con piacere il suo rapporto con moglie e figli. Infine, e non è cosa da poco, non pensa di essere ciò che non è, è pienamente cosciente del proprio valore attoriale ed è sempre pronto a superare i propri limiti mettendosi in gioco. Lo dimostra la sua recente attività di produttore, anch’essa sorprendente: chi avrebbe mai pensato che il protagonista di “Piccolo grande amore” un giorno avrebbe prodotto e interpretato un film coraggioso come “Io, l’altro”?

Raoul in Io, l’altro, da lui stesso prodotto

Sappiamo cosa state pensando: dopotutto è il nuovo protagonista dei film di Moccia. Ma proprio per “Scusa ma ti chiamo amore” e “Scusa ma ti voglio sposare” chi scrive ha avuto il piacere di intervistarlo e la risposta è stata tutt’altro che sciocca: “Mi offrono sempre gli stessi ruoli, poliziotti o comunque gente con la pistola. Sono anni che vorrei cimentarmi con la commedia romantica, sento di poterla fare, e Federico è l’unico che mi ha dato l’opportunità”.
Ebbene, il messaggio è stato recepito, dal momento che Raoul è oggi il protagonista di “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina, un film tutt’altro che lodevole la cui sceneggiatura è a metà strada tra “Volevo solo dormirle addosso” e “Tra le nuvole”, tanto perché alcuni sceneggiatori puntano in basso, giusto? Al di là di tutto, comunque, l’appello è lanciato e speriamo che qualcuno lo ascolti. Noi anche ne lanciamo uno: gli attori italiani non dovrebbero mai doppiarsi da soli!

Bova in Alien vs. Predator

Sappiamo cosa state pensando: quando arriva un po’ di sano taglia e cuci? Impossibile con Bova: da anni è legato alla stessa donna, hanno prole, e lui si tiene ben lontano dal gossip e dai tabloid. “Perché sono tranquillo, non mi interessa se mi trovano sexy, un bell’uomo non deve mica per forza avere cento donne”, ci disse in quella stessa intervista. E riguardo al modello di conquista che viene servito caldo, freddo e condito con ogni salsa nell’odierna società, ha tirato fuori una saggezza che ha fatto venire gli occhi a forma di cuore a tutte le donne allora presenti: “Passare da un amore all’altro è facile, è nella stabilità la vera sfida. Se ogni volta ricominci da capo, sei sempre al livello più basso, come in un videogioco. Il difficile, ma anche il bello, sta nell’andare avanti, passare al livello successivo, sempre più tosto, ma anche appagante. Se ti fermi alla prima difficoltà, non potrai mai conoscere nemmeno le gioie che vengono dopo, e sono tante”.
Non siete già cotte anche voi? Quando ci hanno detto che il principe azzurro non esiste, ce la siamo bevuta, invece era una balla: dove si trovano gli uomini come Raoul?

"Ti presento un amico" è distribuito nelle sale dalla Warner Bros. Italia

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