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Manuale d'amore

Con "Manuale d'amore" torna Veronesi dopo il successo di pubblico di Che ne sarà di noi. Verdone, Littizzetto, Muccino, Trinca, Rubini, Buy: un cast strepitoso. Per un film a episodi di tradizione italiana.

Manuale d'Amore

12.04.2007 - Autore: Frank Cudicini
Si torna all'antico con "Manuale d'amore".

Film a episodi come non se ne vedevano da tempo, un background di commedia all'italiana, la sensazione che qualcosa sia già stato visto, magari non proprio al cinema, ma fa lo stesso. Del resto, il titolo è ambizioso e i momenti d'amore che il film vuole descrivere dovrebbero a prima vista dare un'idea completa del quadro: innamoramento, crisi, tradimento, abbandono. Un quadro completo, appunto, ma del fallimento, verrebbe da dire. L'importante però è che non sia fallimentare il film. Visti sia il cast che il regista, dubbi dovrebbero non essercene.

Giovanni Veronesi, dopo il ‘successo’ di Che ne sarà di noi, continua a lavorare con Silvio Muccino ma evita di dover scrivere assieme al giovane la sceneggiatura - e in questo senso probabilmente non sbaglia. Quattro coppie ci raccontano l’evoluzione-involuzione d’un rapporto d’amore: Tommaso e Giulia (Silvio Muccino e Jasmine Trinca) accompagnano lo spettatore dal primo incontro al matrimonio, Barbara e Marco (Margherita Buy e Sergio Rubini) gli mostrano la prima vera crisi, Ornella (Luciana Littizzetto) gli trasmette l’odio sconfinato che genera il tradimento, Goffredo (Carlo Verdone) lo saluta con un vero e proprio abbandono. Gli attori aiutano bene il regista e il ‘manuale’ acquista valore nel suo insieme, quando al termine del film si ha l’impressione netta che gli episodi si siano intrecciati, richiamandosi e giocando a rimpiattino. Manca un’idea forte probabilmente o uno sguardo deciso o la mano autorevole del regista. Il film infatti scorre via leggero e non ci si annoia, ma certo non sembra che lasci un’impronta netta né che le storie siano destinate a ricordo duraturo.