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Le verita' nascoste

Le verita' nascoste

marilyn

31.05.2001 - Autore: Alessandra Galassi
Di cose da dire sulla vita di Marilyn Monroe ce ne sono a valanghe, ma il gossip che si fa intorno alla sua leggenda non le rende giustizia. A parte le storie damore, le relazioni e le fotografie senza veli (tutte cose che oggi non sconvolgono più nessuno), la vita di questa infelice donna è stata tormentata da dolori e abbandoni, da solitudini e invidie, ma soprattutto da una lacerante mancanza damore. Forse non sarebbe il mito che è diventato, se non avesse sofferto così tanto da morire, in circostanze ancora oscure, in una calda notte dagosto del 1962, a soli 36 anni.   Sua madre Gladys era psicologicamente instabile. Non avendo un padre certo, Norma Jean prese i due cognomi, Baker e Mortensen, dal primo marito della madre, un assicuratore che le aveva dato due bambini e che poi laveva lasciata sola, e dal secondo, un fornaio che, seguendo le orme del primo, svanì ben presto nel nulla. Tuttavia la madre ebbe anche una relazione con un certo Stanley Gifford, un tecnico della RKO, ma le risparmiò il terzo cognome. Anche la nonna materna di Norma Jean era fragile di nervi: secondo un racconto di Marilyn adulta, cercò di soffocarla con un cuscino quando era ancora nella culla. La donna finì in manicomio, come pure toccò al marito. Ma i casi in famiglia non erano finiti: anche un fratello della madre Gladys morì suicida. Dopo fatti come questi e dopo luccisione del suo cagnolino Tippy davanti ai suoi occhi, Norma Jean viene colpita da una forma di balbuzie, che non labbandonerà mai: anche da stella di Hollywood, Marilyn non riuscì mai a pronunciare dieci paroli in fila senza incespicarsi. La madre ha trascorso buona parte della sua vita in ospedali psichiatrici e non ha mai saputo né dei trionfi della figlia, né della sua prematura e tragica morte. La demenza psicologica di Gadys ha portato Marilyn a girare varie famiglie adottive: lei stessa confesserà, anni dopo, di essere stata violentata ad otto anni da uno di questi zii.   Una delle parti più tragiche della vita dellattrice fu la mancanza di una maternità. Nel 1957 si accorge di aspettare un bambino, ma un aborto interrompe la gravidanza. E un dolore lacerante per Marilyn che, pur avendo un amore innato per i bambini, subirà, nel corso della sua breve vita, altri 12 aborti spontanei.   E cosa non si è scritto sulla vera causa della sua morte? La versione ufficiale è quella del suicidio per mezzo di overdose di barbiturici. Ma se invece qualcuno avesse cercato di nascondere le prove della sua relazione con il senatore Bob Kennedy? Sono stati scritti molti saggi sulla questione, e sono anche stati realizzati dei film. Nessuno saprà mai la verità. Ma per i Kennedy le star e le stellette erano un piccolo vizio di famiglia. Sembra che poco prima della sua morte, Marilyn si accorse di aspettare un bambino da Bob. Era felice di questo per la stabilizzazione del loro rapporto. Ma lui era un senatore. Lei lo tartassava di telefonate e lui si faceva negare. Tutti consigliavano al senatore di liberarsene, perché la donna era diventato un elemento di disturbo. Un amico di Marilyn, Peter Lawford, nonché amico dei Kennedy, le consigliò di abortire di nuovo. Lei ne fu sconvolta. Cè qualcuno che giura che lattrice sia stata costretta di forza ad abortire in Messico. Lawford la portò anche ad una festa orgiastica, dove fu drogata e riempita dalcol. La festa era stata organizzata per scattarle delle foto in quello stato, come prova da mostrare a favore dei Kennedy. Probabilmente è con questo gesto che Marilyn è stata uccisa. Nessuno dirà mai se le forze politiche agirono per liberarsi di uninfelice donna o se lei stessa decise di farla finita, ma la sua dignità e la sua sensibilità erano già state strappate con forza dalla sua vita.   Marilyn Monroe morì nella notte tra il 4 e il 5 agosto 1962. Accanto a sé, sul letto, cera la confezione vuota di barbiturici. In una mano teneva ancora stretta la cornetta del telefono. La proprietaria della stanza in cui alloggiava, che trovò il corpo, disse che l\'aspetto della diva era \"irriconoscibile\". Il volto della più bella attrice di Hollywood era segnato, deformato, gonfio e livido, tanto che solo accertamenti medici più approfonditi poterono accertarne l\'identità. Al suo funerale due dei tre mariti neanche si presentarono. Joe Di Maggio le scelse un loculo, perché Marilyn non voleva essere seppellita. Il sogno proibito di ogni uomo giace dal 9 agosto di quellanno nel cimitero delle stelle di Hollywood, il Memorial Park di Los Angeles, e quello strano caso di suicidio, per il coroner della contea di Los Angeles, fu rubricato con il numero 81128. E da quel giorno, fino con certezza al 1982, lo stesso Di Maggio, colui che lha amata sopra ogni cosa, ha spedito un mazzo di rose rosse sulla sua tomba, due volte alla settimana. Poi più nulla.    
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