Roma. Alla presentazione ufficiale di "Mission Impossible III" abbiamo incontrato il regista J.J. Abrams, il premio Oscar Philip Seymour Hoffman (Davian) e gli altri interpreti del film. E' diventato padre da pochi giorni. Dopo l'annullamento delle date previste a Londra e Parigi, in pochi avrebbero scommesso sulla sua presenza in Italia. Invece, Tom Cruise è arrivato (quasi a sorpresa) nel centro della Capitale direttamente da Los Angeles.
Tom, sappiamo che i primi ciak di “Mission Impossible III”sono avvenuti proprio qui a Roma...
Cruise – Si, è stato molto divertente girare in questa città. E sono contento di essere di nuovo qui, anche se per poche ore. La prima sequenza d’azione l’abbiamo girata sul Tevere. C’era tutta la squadra al completo. Ci siamo lanciati in un inseguimento lungo il fiume a bordo di motoscafi e dietro di noi si stagliava il profilo della basilica di San Pietro. E’ stato molto bello...
Il film è ricco di scene d’azione mozzafiato. Hai usato qualche controfigura per i momenti più pericolosi?
Cruise – No, ho girato personalmente tutte le scene d’azione. E così hanno fatto gli altri componenti del cast. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con un grande professionista come Vic Armstrong, il nostro coordinatore delle sequenze d’azione. Vic parla molto con gli attori...ogni sequenza la costruisce attraverso il dialogo e lo scambio di idee. Inoltre, trovo che abbia colto perfettamente il senso estetico del film. In “Mission Impossible III” non c’è solo azione ed effetti speciali. Si racconta anche il lato umano di Ethan Hunt: la sua vita privata, il suo amore per Julia...
A proposito di amore, la nascita di tua figlia ha influito in qualche modo sulla promozione del film?
Cruise – Certamente sì. Dopo l’annullamento di Londra e Parigi, la mia presenza era in forse anche qui a Roma. E’ stata Katie ad insistere che io partissi. Rimarrò fino alla prima di stasera, poi tornerò a casa. Katie e Suri mi mancano già tantissimo. Voglio stare il più possibile insieme a loro.
Come vivi il tuo ruolo di neo-papà?
Cruise – La nascita di Suri è stata un’esperienza spirituale molto forte. E’ difficile spiegarlo a parole. Io e Katie abbiamo vissuto insieme ogni momento della gravidanza. In famiglia ci siamo già organizzati: lei allatta e io faccio addormentare la piccola. E’ molto divertente...
Signor Hoffman, ci parli della sua esperienza sul set di “Mission Impossibe III”...
Hoffman – Non avevo mai recitato in un vero film d’azione, questa è stata la mia prima volta. Se devo essere sincero è stata una boccata d’aria fresca: l’esatto contrario di tutti i miei lavori precedenti. Conoscevo J.J. da diversi anni e avevo lavorato con Tom in “Magnolia” ma quando ho letto la sceneggiatura sono rimasto colpito dall’intensità che Tom e J.J. hanno saputo mettere nel film. Il personaggio che interpreto è Davian, temibile avversario di Ethan Hunt. Oltre ad essere cattivo, questo personaggio è anche psicopatico...Abbiamo fatto un lavoro molto capillare sul personaggio di Davian. Tanto più si dimostra malvagio e brutale verso l’eroe, tanto più il pubblico solidarizza con Ethan.
Che differenza c’è fra un film come questo e un cosiddetto film d’autore?
Hoffman – Probabilmente la differenza sta nei soldi...A parte gli scherzi, credo che ogni film sia un vero e proprio processo personale. Come nel caso di J.J. Abrams e Tom, che hanno lavorato parecchio insieme. Quando la scelta ricade su grandi attori, questi grandi attori diventeranno straordinari all’interno di una pellicola d’azione.


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Imprevedibile Tom
"Mission Impossible III" uscirà in contemporanea mondiale il prossimo 5 maggio. Più in forma che mai, Tom Cruise ci ha raccontato di sè e della sua esperienza sul set di J.J. Abrams

12.04.2007 - Autore: Eva Gaudenzi