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Il Signore degli Oscar

Trionfo del Signore degli Anelli. La trilogia di Peter Jackson raggiunge i record di Ben Hur e di Titanic.

Oscar 2004

01.03.2004 - Autore: Giulia Villoresi
Quest’anno la cerimonia degli Oscar è stata quanto mai rilassata. Solo sorrisi, chiacchiere e sfilate. Niente invettive, polemiche o turpiloqui. La 76/ma edizione degli Accademy Award sembra ritornata alla sua antica spensieratezza. I premi hanno assecondato in larga parte ogni previsione, anche se in ogni caso, c’è stato di che stupirsi. Certo ci si aspettava il successo di Peter Jackson e della sua poderosa trilogia, ma è il numero a lasciare un po’ interdetti. “Il Signore degli Anelli- Il ritorno del Re” ha incassato 11 Oscar su 11 nomination. Un record che nella storia degli Accademy Awards è stato raggiunto soltanto da “Ben Hur” e da “Titanic”. I primi due episodi del film non avevano ricevuto premi importanti nelle edizioni del 2002 e 2003. Sembrerebbe in effetti che le giurie di Hollywood abbiano voluto attendere la conclusione della trilogia per poterla premiare lautamente.   A conti fatti, Peter Jackson ha “stracciato” ogni rivale. Certo è che ce ne erano di pericolosi. Sean Penn conquista l’Oscar come miglior attore protagonista in “Mystic River” sconfiggendo Ben Kingsley per “La casa di sabbia e di nebbia”, Johnny Deep per “Pirates of Carabbean”, Jude Law per “Ritorno a Cold Mountain” e soprattutto il più che favorito Bill Murray per “Lost in Translation”. Penn ha raccontato durante la premiazione che sua figlia lo aveva ammonito dicendogli che un discorso sarebbe stato presuntuoso in caso di vittoria. E pensare che di Sean Penn si temeva invece qualche discorso poco “ortodosso”. La cerimonia infatti è stata trasmessa in differita di cinque secondi. Cinque secondi per permettere le censure; si paventava un eccesso di parolacce o qualche indomito attacco a Gorge Bush.   Meritatissimo Oscar a Charlize Theron per “Monster” che sconfigge in particolare Diane Keaton e Naomi Watts, che pure aveva dato una grande prova di sé in “21 Grammi”. L’attrice nella saccoccia dei premi di quest’anno ha già un Golden Globe e un Orso d’oro di Berlino.   Miglior attori non protagonisti sono Tim Robbins e Renèe Zellweger, rispettivamente per “Mystic River” e “Ritorno a Cold Mountain”. Anche la Zellweger ha all’attivo di quest’anno un Golden Globe.   Sofia Coppola porta a casa solo il premio per la miglior sceneggiatura non originale. “Il Signore degli anelli” ha saccheggiato quasi tutti i premi a cui era candidato anche il suo “Lost in Translation” e così la Coppola, accennando un sorriso tanto timido quanto amaro, perde l’opportunità di esser la prima donna nella storia degli Oscar a vincere il premio come miglior regista. Ma la talentuosa figlia Francis Ford Coppola promette bene, e d’altronde siamo solo al suo secondo film.   “Le invasioni barbariche”, il film agrodolce di Denys Arcand, è stato eletto miglior film straniero secondo la maggior parte delle previsioni, mentre il nuovo cartone della Disney “Alla ricerca di nemo” si guadagna il premio come miglior film d’animazione.   Grande delusione per “Master & Commander” candidato come miglior film, e per il regista, Peter Weir, candidato per la miglior regia. C’è poco da chiacchierare sugli altri premi: l’ingombrante ciclone di Peter Jackson ha divorato tutto.