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Etero o omo: ha davvero importanza?

Tiziano Ferro si rivela, James Franco posa in versione trans. E intanto decine di star si mobilitano contro il bullismo verso gli omosessuali. Ma davvero sapere se qualcuno è omo o etero è così importante?

James Franco

06.10.2010 - Autore: Federica Aliano
Da ieri non si parla d’altro tra noi pettegoli (e non solo): Tiziano Ferro ha finalmente deciso di dichiarare apertamente la sua omosessualità e per farlo ha scelto nientemeno che la cover di Vanity Fair, una delle riviste più lette in tutta Italia. “Voglio innamorarmi di un uomo”, recita lo strillo in copertina. Capirai – diranno molti di voi – come se non si sapesse già. Uno che canta una hit come “Raffaella è mia” non nasconde le sue preferenze sessuali... Ma un conto sono le speculazioni sui cliché, un altro è parlare apertamente di ciò che si è.

Michelle Pfeiffer

“Un paio di anni fa ho iniziato un percorso di analisi - si legge nell’intervista - Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose: dal forzato esilio lontano da amici e famiglia alla relazione col mio lavoro, al rapporto contrastato con l’omosessualità. Così, dopo due anni di duro lavoro su me stesso, sono arrivato a una conclusione: volevo vivere meglio”.
Così TZN (i fan lo chiamano così) si getta in pasto ai pesci, consapevole che adesso “Niente sarà più come prima”. Già perché in Italia, il paese in cui una persona priva di qualunque talento come Fabrizio Corona si permette di dire “Mantenuto sì, ma gay no!”, come se il primo aggettivo non fosse un insulto, ma il secondo sì, si può essere quel che si vuole nel mondo dello spettacolo. Si possono gestire traffici di droghe e belle ragazze, si possono regalare alla propria moglie più corna di quante ce ne sono in un cesto di lumache, ma se ci si dichiara omosessuali si viene virtualmente massacrati, dall’opinione pubblica quanto dai colleghi.

Michelle Pfeiffer

E allora date un’occhiata a quest’altra cover, quella dell’ultimo numero di Candy Magazine, rivista di moda e design tutt’altro che conformista. Infatti è la prima rivista fashion dedicata al transvestismo, la transessualità, il cross dressing e l’androginia. Lo riconoscete? È James Franco, vestito e truccato da trans-femme fatale. Non è bellissimo così sofisticato? Del resto il fotografo-stylist è Terry Richardson, mica il primo venuto... James ironizza su se stesso e sul fatto che in molti gli chiedono se sia gay. Lui risponde di no, di essere etero, ma come conferma questa foto, non gliene importa poi tanto. E magari si dovrebbe prendere lui come esempio da seguire...

Michelle Pfeiffer

Da esempio, sì. Perché non è possibile che sul finire del 2010 il mondo anglossassone sia schiacciato da una catena di suicidi di teenager omosessuali che sono vittime del bullismo e piuttosto preferiscono la morte. Dove sono i genitori, i professori, le istituzioni? A questo proposito, il primo a farsi promotore di una campagna contro questo genere di bullismo è stato Daniel Radcliffe. L’interprete di "Harry Potter" ha più volte fatto nascere dubbi sulla sua identità sessuale. Di recente ha ammesso di vedersi con “una persona”, mantenendosi sul vago. Ma diciamocelo: ha poi così tanta importanza? Cosa cambierebbe? Cosa è cambiato da quando J.K. Rowling dichiarò “Mi sembra evidente: Albus Silente è gay”?

       

Ma il maghetto è solo il primo di una lunga serie. Il video che vi presentiamo è un promo urgente che le star hanno girato per The Trevor Project, nato proprio sulla scia dei suddetti suicidi. Anne Hathaway (che ha di recente lasciato la fede cattolica per sostenere suo fratello omosessuale), Jenny McCarthy, Ian Somerhalder, Candice Accola, Julie Benz, Michael Chicklis e molti altri danno un messaggio di speranza, esortano a non arrendersi. Ma se si arriva a fondare un’associazione del genere, a istituire un numero verde di primo aiuto, significa che il problema è grave. Per chi scrive l’identità sessuale fa differenza più o meno quanto il colore degli occhi ed è strano trovarci qui, a raccontarci queste cose. Ma se è vero che a noi piace spettegolare, nessuno ci vieta di fare chiacchiere da portierato usando anche il cervello, non trovate?