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Emile Hirsch dal giudice dopo l'aggressione e la 'rehab'

Apparso elegantissimo per la foto segnaletica, l'attore si prepara all'atto finale della vicenda iniziata al Sundance.

18.03.2015 - Autore: Mattia Pasquini
Una sera che Emile Hirsch non dimenticherà facilmente quella del 27 gennaio scorso al Sundance Festival, quando la polizia di Park City fu costretta ad accorrere al Tao, il locale nightclub dove l'attore aggredì la Executive della Paramount Daniele Bernfeld, "presa per il collo" e "spinta contro un tavolo prima di finire sul pavimento, sovrastata dallo stesso".

Oggi quella vicenda si avvia alla conclusione, dolorosa come il percorso compiuto fino a questo punto. Che ha visto Hirsch sottoporsi a un periodo di riabilitazione, reso necessario - oltre che dal processo - dalla volontà di risolvere problemi legati al bere ai quali il suo avvocato avrebbe ascritto tanto l'eccesso di reazione nell'alterco quanto il fatto che l'interessato non ricordasse molto dell'acccaduto.

"Emile ha preso le accuse molto seriamente ed è devastato da quanto accaduto", aveva dichiarato il legale, aggiungendo che per questo "Emile aveva chiesto aiuto… per assicurarsi che nulla del genere potesse ricapitare". Sulla sua sincerità sarà ora la corte a decidere, ma si sa già che il trentenne californiano rischia fino a 5 anni di prigione, oltre a una multa di 5.000 dollari.



Per ora agli atti - cosa che sembra aver colpito molto l'opinione pubblica, o quanto meno le riviste di gossip - va la sua foto segnaletica, per la quale il giovane si è fatto trovare curatissimo ed elegante in un abito scuro, quasi da cerimonia. Ora Emile e la "ragazzina ricca che non dovrebbe stare al Sundance", come l'aveva definita all'epoca del diverbio, si rivedranno in aula il 13 aprile. Vedremo con quale esito.
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