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Doom

Ben confezionato e divertente, il film possiede un ritmo ben scandito tra azione e narrazione, ed alcune trovate visive bizzarre ed efficaci

doom

19.05.2009 - Autore: Adriano Ercolani
Regia di Andrzej  Bartkowiak; con The Rock, Karl Urban, Rosamund Pike

Nella colonia di Marte Olduvai si è liberato qualcosa di mostruoso, che ha attaccato la comunità di umani sterminando il gruppo di scienziati che stavano lavorando agli scavi archeologici ritrovati sul pianeta. Incaricata di mettere in quarantena il luogo con ogni mezzo possibile è la squadra di marines capitanata da Sarge (The Rock); arrivata sul pianeta attraverso una porta dimensionale chiamata “l’arca”, la pattuglia viene ben presto a scontarsi con una serie di creature sovrumane ed assetate di sangue. Tra gli scampati al massacro c’è la dottoressa Samantha Grimm (Rosamund Pike), incaricata dalla società di salvare i dati riguardanti gli esperimenti genetici che si tenevano in segreto nel laboratorio. Nella squadra di salvataggio si trova anche suo fratello Reaper (Karl Urban), legato alla colonia di Olduvai da un oscuro e doloroso passato. Insieme, il gruppo di sopravvissuti dovrà impedire che il male arrivi sulla terra.

Di tutta la sterminata ed inopinata serie di pellicole tratte da videogiochi di successo – vedi ad esempio le inermi “trasposizioni” di un cult come “Resident Evil”, e sperando che l’imminente “Silent Hill” abbia subito un trattamento migliore – quest’ultimo “Doom” non è per nulla il peggior prodotto, tutt’altro. La sceneggiatura scritta da David Callaham e Wesley Strick (un sapiente conoscitore dei generi) non brilla certo per originalità, ma dota il film di un canovaccio narrativo spigliato ed efficace, su cui il regista Bartkowiak ha potuto sciorinare con agilità la sua personale idea di action-horror; il lungometraggio che ne è venuto fuori è un buon risultato di ritmo narrativo e trovate visive in grado di interessare lo spettatore per tuta la sua durata. Il regista sfrutta la meglio il lavoro del cast tecnico che gli è stato messo a disposizione, in particolare le luci inquietanti dell’esperto direttore della fotografia Tony Pierce-Roberts. Volendo probabilmente rimanere il più possibile fedele al gioco, il cineasta compone uno spettacolo che rimane di certo in superficie, ma regala un intrattenimento sicuro e scanzonato, adatto al un tale prodotto di consumo. A dargli man forte due attori “legati” al genere come The Rock, che si contendono la scena a colpi di sguardi torvi e sopracciglia inarcate: non siamo in presenza di Jack Lemmon e Walter Matthau, ma possiamo accontentarci…

Ben confezionato e divertente, “Doom” possiede almeno due carte in più rispetto ai suoi predecessori: un ritmo ben scandito tra azione e narrazione, ed alcune trovate visive bizzarre ed efficaci. Ripetiamo, non ci troviamo di fronte ad un capolavoro di fantascienza, ma ad un semplice film di cassetta, che mantiene comunque le promesse.