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Documentari. Un mondo perfetto su NGC

04.05.2006 - Autore: Nexta
Domenica 2 aprile alle 23 National Geographic Channel (canale 402 di SKY) presenta Un mondo perfetto. Il documentario è vincitore del concorso No Borders lanciato lo scorso anno da National Geographic Channel nell’ambito del progetto internazionale per la produzione di documentari innovativi, accomunati da una prospettiva multiculturale e d’autore. In quanto vincitore del concorso, il documentario verrà trasmesso in tutti i 163 paesi dove è presente il network internazionale di National Geographic Channel.
'Un mondo perfetto', con la regia di Diego D’Innocenzo e Marco Leopardi, conduce i telespettatori alla scoperta di una piccola comunità di contadini mennoniti in Messico. Questi uomini vivono seguendo principi etici di secoli fa, coltivando la terra, rifiutando sia ogni forma di violenza che ogni ritrovato tecnologico moderno. Sono dunque assolutamente banditi radio, televisione, musica e automobili. Un universo austero, cadenzato dai ritmi della natura e dal sorgere e tramontare del sole. Ma qualcosa in questo “mondo perfetto” sta cambiando. La necessità di ricorrere all’energia elettrica per superare una crisi economica, crea dapprima frizioni poi una lacerazione insanabile all’interno della comunità. Da una parte c’è chi accetta mestamente il compromesso in nome della sopravvivenza, dall’altra chi lo rifiuta categoricamente in nome dell’ortodossia. Le due posizioni non sono conciliabili e i più radicali si preparano ad un nuovo esodo verso uno dei posti più isolati del mondo: la foresta della Bolivia.
'Un mondo perfetto', definito dagli stessi autori "un’esperienza faticosa quanto illuminante", si avvale di immagini e di testimonianze raccolte tra Messico, Bolivia e Stati Uniti. Una storia sulla libertà di autodeterminazione in uno dei contesti socialmente e culturalmente più chiusi del mondo.
Per i più curiosi, spieghiamo chi sono i mennoniti: Seguaci di una setta anabattista fondata nel 1536 dal pastore olandese Menno Simons. A causa del loro non conformismo ai dettami della Chiesa riformata ufficiale furono perseguitati per decenni, ma si diffusero comunque in tutta l'Europa del nord. Oppositori della gerarchia ecclesiastica, del principio dell'incarnazione eucaristica, del battesimo dei bambini, del servizio militare e dell'autorità della magistratura civile, si rimettevano unicamente all'autorità delle Scritture. Nel 1663 raggiunsero le colonie dell'America settentrionale, dove fondarono piccole e prosperose comunità rurali di lingua tedesca improntate ai principi di non violenza, tolleranza religiosa e libertà di coscienza. Dal 1850, la diffusione dell'inglese e il processo di acculturazione del paese determinarono varie divisioni interne. Al giorno d’oggi sono poche le comunità ancora esistenti e tra le più importanti vi sono senz’altro quelle insediate in Messico, Canada e Stati Uniti.  
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