Certo, con Kevin Kline, Michael Douglas, Morgan Freeman e Robert De Niro sullo schermo - e per la prima volta insieme - un film naviga da solo. Tutto sta a vedere verso quali lidi e secondo quali rotte, magari. Non tutti si porranno il problema, probabilmente, visto che e' facile godersi i 90 minuti di avventure e gag del film diretto da Jon Turteltaub, regista di Cool Runnings in passato, e piu' recentemente 'complice' di Nicolas Cage in L'apprendista stregone e i tre National Treasure, commedie di un segno ben identificabile…
Bene saperlo, per non farsi trarre in inganno da un film che qualche ambiguita' la propone. Soprattutto a livello di scrittura. Tanto per quel che riguarda i personaggi, quanto per le situazioni che vediamo svilupparsi a partire dalla 'penna' di Dan Fogelman (autore dei due Cars, Raperonzolo, Bolt e Crazy, Stupid, Love).
I Flatbush Four sono un adultero, un fasullo, un alcolista e un burbero principe azzurro… ma questo, in fondo, poco conta agli effetti di un film nel quale tutto e' "qui e ora" - nonostante un divertente incipit giovanile (con degli interpreti bambini eccezionali per la scelta di casting) - e nel quale le quattro macchiette risultano molto caratterizzate ma solo relativamente alla storia che si svolge davanti a noi, non sfruttando a pieno alcune premesse inserite, finite quasi per fare colore e poco piu'.
Si cerca di giocare con le dinamiche del genere, ricreando una 'Old School' particolarmente 'Old' o un Hangover troppo Over (una Notte da Leoni impagliati, se preferite giocare con la traduzione italiana), ma in questo caso il dogma 'What happens in Vegas, stays in Vegas' sembra piuttosto stridente. Forse perche' certe gag fisiche o sboccate non si adattano troppo ai personaggi, piu' a loro agio (non ce ne vogliano) e credibili quando giocano su mortalita' e antichi rancori.
Insomma, lo scontro generazionale e' tanto piu' divertente quando piu' definito (come per il bikini contest), meno quando si cercano di ignorare le primavere dei nostri fantastici quattro. Non al loro meglio, singolarmente, ma con ottimi momenti, tutti. Forse con De Niro e Kline un passo avanti agli altri. Un prodotto dagli orizzonti limitati, in definitiva, ma capace di assolvere la sua funzione di intrattenimento, senza drammatizzazioni inutili, anche se carente di una certa omogeneita' complessiva.
La pellicola arriverà sugli schermi italiani dal 23 gennaio, distribuita dalla Universal Pictures
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23.11.2013 - Autore: Mattia Pasquini