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The Men Who Stare at Goats - La nostra recensione

Grant Heslov realizza una commedia mirabolante, briosa, piena di trovate assurde ma perfettamente inserite in una sceneggiatura ad orologeria.

L'Uomo che Fissa le Capre - George Clooney e Ewan McGregor

08.09.2009 - Autore: Adriano Ercolani
Figlio di tanto grande cinema satirico che negli anni '70 ha decretato la grandezza di Hollywood, ecco arrivare fuori concorso a Venezia 2009 "The Men Who Stare at Goats" (id., 2009), esordio alla regia di Grant Heslov, storico collaboratore di George Clooney, cosceneggiatore ad esempio del suo bellissimo "Good Night, and Good Luck" (id., 2005).

Nel portare sul grande schermo lo script di Peter Straughan adattato dal libro di Jon Ronson, Heslov afferma esplicitamente di aver tenuto presente la satira antimilitarista di capolavori come "Mash" (M.A.S.H., 1970) di Robert Altman prima di tutto, ma anche "Comma 22" (Catch 22, 1970) di Mike Nichols o "Il dottor Stranamore" (Doctor Strangelove, 1964) di Stanley Kubrick.
Lo spirito iconoclasta e sulfureo che aveva impregnato tali opere si ritrova vibrante in questa pellicola, dove un cast d'attori di grandissima qualità presta ai propri personaggi il massimo divertimento; da Clooney a Ewan McGregor, da Kevin Spacey a Jeff  Bridges, tutti partecipano con enorme aderenza e spirito di gruppo alla visione di Heslov, il quale mette in piedi una pellicola che in superficie lavora come un meccanismo comico perfettamente oliato, dai ritmi scatenati e dalle battute al fulmicotone.
A livello più profondo poi "The Men Who Stare at Goats" nasconde un cuore pulsante anarchico e fortemente contestatore, radicalmente deciso a denunciare l'assurdità della guerra e l'ormai vuota etichetta di istituzioni conservatrici come l'esercito.

Commedia mirabolante, briosa, piena di trovate assurde ma perfettamente inserite in una sceneggiatura ad orologeria, l'esordio di Grant Heslov ci ha regalato un'ora e mezza di divertimento assolutamente intelligente, grande esempio di cinema d'impegno che costringe il pubblico a sorridere dopo averlo conquistato a suon di risate. Come al solito, dalla factory di George Clooney e compagni ci si può aspettare intrattenimento di qualità, e "The Men Who Stare at Goats" è senza dubbio uno degli esempi fino ad ora più riusciti dell'intelligenza e dello spirito liberal di questo gruppo di artisti.

Il festival di Venezia di quest'anno non può che venire impreziosito da un lungometraggio del genere.