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IT - L'amicizia batte l'horror nel nuovo film tratto da Stephen King [RECENSIONE]

L'adattamento del maestro del brivido colpisce nel segno allontanandosi a tratti dalla paura per raccontare, perfino con toni comici, l'amicizia e la maturità dei protagonisti

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06.09.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Pennywise come il Fred Krueger del 1984. Un'epoca in cui non lo chiamavamo ancora Freddy. Quella in cui lo temevamo: il mostro degli incubi interpretato da Robert Englund rimaneva silenzioso, non scherzava con le sue vittime, non era l'eroe della saga. Il nuovo Pennywise gli somiglia abbastanza: non è lui il protagonista di questo IT, né tantomeno è un gran chiacchierone. No, questo pagliaccio mostruoso è un personaggio che ha pochi minuti per rimanere in scena - tutti ottimamente assestati e interpretati in stato di grazia - e la cui presenza aleggia costantemente attorno ai giovanissimi protagonisti proprio grazie alla sua "assenza".


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Per il resto, per tutto il resto, IT - Chapter one (titolo integrale che appare solo all'inizio dei titoli di coda), è una storia coming-of-age che supera di poco le due ore. La maturità è quella a cui arriverà un gruppo conosciuto come "il club dei perdenti": puri di cuore, perdenti individualmente nei confronti del mondo. Possono però cambiarlo quel mondo se stanno uniti. Il film scorre al galoppo in un insieme di siparietti relativi a ciascuno dei sette personaggi. Bisognerebbe dare un Oscar al casting director - lo nominiamo, Rich Delia - che ha radunato e rintracciato questi volti: i giovanissimi protagonisti sono il motore del film. Il loro carisma lega quei siparietti. I loro volti diventano subito riconoscibili, specialmente la giovanissima Sophia Lillis, innegabilmente l'elemento migliore del team e del cast insieme al Pennywise di Bill Skarsgard.

IT è solido quando diventa un film dell'orrore: il regista Andy Muschietti - ha diretto il già dimenticato La madre - non "fa prigionieri" sin dalla sequenza di apertura in cui vediamo il piccolo George Denbrough grondante sangue e senza il braccio che il pagliaccio gli ha staccato a morsi. Il filmmaker di Buenos Aires è a proprio agio nel costruire quadri di paura che tormentano i suoi ragazzini. E assesta un paio di "jump scares" (gli spaventi improvvisi che ti fanno saltare dalla poltrona), tra i più potenti di questa stagione cinematografica. 

Fa un lavoro più interessante quando mette in pausa l'horror e si rivela per quello che è davvero: un nerd degli anni Ottanta cresciuto a "pane e Spielberg". Muschietti punta tutto su uno dei temi più belli dell'intero repertorio di Stephen King: l'amicizia. Torna sempre - e con inquadrature ben congegnate - ai suoi ragazzini e a come, grazie al loro legame, siano in grado di arrivare al superamento delle paure. Questo IT non sarà potentissimo o poetico come Le ali della libertà, ma mentre lo vediamo è innegabile rendersi conto di stare davanti a una perfetta macchina di intrattenimento: più che grande cinema, il film pigia tutti i bottoni giusti e non ha paura di allontanarsi dall'orrore e prendersi il suo tempo per mescolare diversi registri narrativi e raccontare altro, a volte perfino scatenando la commedia. Questi giovani protagonisti vivono all'inferno in una cittadina chiamata Derry che non ha niente da invidiare a Twin Peaks. Meno poetica del villaggio di David Lynch, Derry è una specie di inferno sulla terra in cui gli adulti possono essere "più mostruosi dei mostri". Genitori inclusi. 

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Dopo ventisette anni in cui il capolavoro letterario di Stephen King ha avuto solo l'ingloriosa miniserie tv come riferimento visivo - un'opera che all'epoca ci siamo fatti piacere per forza, anche grazie alla prova dell'immenso Tim Curry nei panni del clown - questa versione cinematografica, anch'essa inevitabilmente simile a un format televisivo per come si sforza di mantenere fedeltà al libro,  prende in mano il timone. E arriva in porto strappando una standing ovation a chi sta a guardare. Ci si ritrova perfino con le lacrime agli occhi nelle scene che chiudono il film. Lo spettatore ha già venduto il cuore a Hollywood dopo la prima mezz'ora. E nel momento in cui i titoli di coda scorrono davanti ai nostri occhi, il pensiero finale è: "fateci vedere immediatamente la seconda parte". 

IT arriverà nei cinema dal 19 ottobre, distribuito da Warner Bros. 
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