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Fear the Walking Dead – La recensione del pilot

Il primo episodio dello spin-off di The Walking Dead mette in scena una storia con qualche spunto interessante ma troppo generica per colpire nel segno

Fear the Walking Dead

24.08.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Era inevitabile che il successo clamoroso di The Walking Dead spingesse AMC alla creazione di uno spin-off da affiancare alla serie madre. Fear the Walking Dead è arrivato dopo mesi di attesa, a saziare la fame degli spettatori fino a fine settembre, poco prima del debutto della sesta stagione di The Walking Dead. Sei episodi per raccontare “cosa è successo prima”: il primo episodio torna infatti indietro di qualche mese, all'epoca in cui Rick Grimes era in coma in un ospedale in Georgia, e narra gli inizi dell'epidemia che avrebbe trasformato la popolazione mondiale in famelici zombie.


FEAR THE WALKING DEAD: COSA SAPPIAMO FINORA

A Los Angeles, seguiamo le vicende di Madison Clark (Kim Dickens) e della sua famiglia disfunzionale: il figlio Nick (Frank Dillane) è tossicodipendente, la figlia Alicia (Alycia Debnam-Carey) è una studentessa brillante ma ribelle; infine, il compagno Travis (Cliff Curtis) fa quel che può per farsi accettare dai figliastri e recuperare, allo stesso tempo, il rapporto con un figlio avuto dalla sua ex moglie.

La premessa non è delle migliori e i cliché abbondano, come si vede. L'altro grosso problema del pilot è il ritmo: è interessante vedere i protagonisti mettere insieme i pezzi e capire pian piano cosa stia succedendo, ma c'è troppo dramma famigliare e troppo poco horror in questa prima ora. Il puzzle si completa solamente negli ultimi due minuti dell'episodio, lasciandoci con l'impressione di aver assistito a un prologo troppo lungo di cose ben più coinvolgenti a venire (o almeno questa è la speranza). Perché in effetti molti lamentavano l'eccesso di scavo psicologico a discapito del puro orrore anche nella serie madre, dove però, nei momenti migliori, l'equilibrio tra i due elementi è reso alla perfezione. Qui invece si pende decisamente dalla parte dei drammi personali e manca totalmente quel senso di apocalisse imminente che i fan del cinema di George Romero conoscono bene e si aspettano.


VIDEO: I PRIMI TRE MINUTI DI FEAR THE WALKING DEAD

Almeno visivamente l'episodio è interessante per come si allontana del tutto dall'estetica della serie principale: via dunque le campagne e la loro palette di colori caldi, via il frinire delle cicale, lo sporco e il sudore e largo alle tonalità grigie e blu della metropoli californiana, con il suo smog e la vita frenetica. Il gore è minimale e gli zombie non sono ancora decomposti e mostruosi come nelle ultime stagioni di TWD, ma hanno l'aspetto di persone normali solo lievemente alterate, e ciò li rende ancora più pericolosi perché virtualmente indistinguibili nella massa di passanti a Los Angeles.

Tutto ciò è abbastanza per giustificare un prequel che, come da tradizione ormai forse datata, si rifiuta di spiegare il “perché” dell'epidemia e si limita a riproporre (potenzialmente) lo stesso schema fatto di gruppi di sopravvissuti in fuga dal pericolo dei non-morti? Per ora no. Speriamo, almeno, che i prossimi episodi puntino maggiormente su un'escalation di violenza e terrore capace se non altro di intrattenere, altrimenti, più che un contorno abbondante, Fear the Walking Dead rischia di essere solo il classico spuntino che lascia un buco nello stomaco.

Fear the Walking Dead è trasmesso in Italia su Horror Channel.
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