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Torna The Blacklist: 5 buoni motivi per passare la serata con James Spader

La terza stagione è in arrivo su Fox Crime. Ecco perché la serie ha conquistato tutti

James Spader - The Blacklist

08.01.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Diciamolo, la vita è piena di liste. Noi stessi ne compiliamo in continuazione, o per definire meglio gli obbiettivi o per classificare gusti e desideri che ci appartengono più da vicino. Ma nel panorama della serialità televisiva, una lista è più importante delle altre e sta tornando in TV.  É The Blacklist, la serie spy di casa NBC che ha come protagonista Raymond 'Red' Reddington (James Spader), pericoloso criminale dell’FBI, che improvvisamente decide di aiutare il Dipartimento di Stato nella cattura dei più pericolosi criminali in circolazione. E non senza volere niente in cambio. Il gioco dell’ex criminale divenuto informatore, procede da ben due stagioni con incassi record e mentre il terzo capitolo sta per arrivare su Fox Crime (Sky) a partire dal prossimo 8 gennaio, ogni venerdì alle 21. Noi vi ricordiamo 5 motivi per i quali può valere la pena aggiungere una nuova voce alla lista delle serie da vedere in televisione.
 
L’ambiguità del rapporto tra Reddington e Elizabeth Keen (Megan Boone). Lei agente di punta dell’FBI e unica poliziotta con la quale Reddington è disposto a collaborare come informatore. In più orfana, in più oggetto delle attenzioni da parte dell’atipico informatore. Red un po’ la protegge, anche se non sappiamo bene il perché, ma non vuole del tutto giocare a carte scoperte la propria strategia e fa sorgere alcune domande. Per esempio, Reddington è buono o cattivo? Nei confronti di Liz prova affetto oppure la manipola secondi i propri scopi? Del resto è proprio questa continua rielaborazione dei concetti di bene e di male, di amici e nemici, di giustizia e crimine, uno degli ingredienti più affascinanti di The Blacklist. E proprio il finale della seconda stagione, ha mostrato come Liz, dopo aver sparato a Tom Connely, è ricercata come pericolosa criminale alla pari di Reddington. Un dato che rinforza ancora di più il loro rapporto.

 
Il numero esponenziale di criminali dalla mente contorta presenti nella serie. Tre stagioni di 22 episodi ciascuna, sono tanto spazio per dare la caccia ogni volta ad un pazzo criminale diverso. Dal signore della droga Hector Lorca, al temibile Squagliatore, alla terrorista Gina Zanetakos, in quasi ogni puntata il team dell’FBI deve sventare una pericolosa minaccia. E questo dal punto di vista narrativo, significa grande dinamismo, estrema varietà di racconto e ovviamente grande suspense. 
 
Le grandi domande senza risposta. In The Blacklist sono molte e continuano ad accumularsi lasciando solo intravedere qualche possibile consolazione. Oltre all’interrogativo principale della serie, ovvero che tipo di rapporto lega Elizabeth e Reddington, compaiono anche altri misteri. Dov’è la figlia scomparsa di Reddington? E cosa sono quelle cicatrici sulla schiena che l’informatore mostra di avere? 
 
Semplicemente James Spader. Un villano incompleto, un po’ cattivo, un po’ gentiluomo, un po’ salvifico e un po’ contorto come Reddington, poteva essere interpretato solo da un grande attore come James Spader. Perché con questo personaggio leggermente narciso e contemporaneamente capace di estrema freddezza insieme a humor nero, anche davanti ai crimini peggiori e alle situazioni più intricate, Spader dimostra il proprio talento di “cattivo” in maniera molto convincente. 
 
La confortevole ripetitività del genere procedurale. Per alcuni, la consapevolezza che ogni episodio sia in qualche modo da considerarsi come auto-risolutivo, potrebbe rappresentare un difetto piuttosto che un pregio. Però in The Blacklist, il fatto di catturare un criminale a episodio – più o meno – non è mai stato motivo di noia. Perché il bilanciamento dei personaggi e le trovate relative a ciascuna cattura, fanno scaturire comunque un racconto originale e mai ripetitivo. Anche se sappiamo dove andremo a finire insomma, questo non impedisce di godere del viaggio direttamente dalla poltrona. 
 
 
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